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Il filosofo Giacomo Marramao si e’ occupato spesso in passato di temi di filosofia politica e nel 2011 ha deciso di consegnare alle stampe una summa di tutte le sue riflessioni sulla natura del potere, specialmente nella chiave negativa che il potere assume come costrizione, coercizione, forza bruta. La dimensione disumana e disumanizzante di ogni potere (compreso quello esercitato nei regimi democratici) prende le mosse dalla logica dell’identita’, innervata nell’illimitatezza del desiderio e nella doppia scena paranoica della paura e della morte dell’altro. L’opposizione radicale al potere inizia quindi dalle possibilita’ di metamorfosi e rigenerazione dell’individuo, del soggetto, una prospettiva laica che per certi aspetti si avvicina all’appello alla sequela di Gesu’ di Nazareth, cioe’ all’abbandono delle false identita’ idolatre, del comodo status quo. Un’intervista con Giacomo Marramao realizzata poco prima della presentazione del suo saggio “Contro il potere. Filosofia e scrittura” (ed. Bompiani) nella Facolta’ avventista di teologia di Firenze il 23 febbraio 2012