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La pastora avventista Silvia Vadi, responsabile dei corsi biblici Voce della Speranza, ci invita a riflettere su un episodio che ci racconta la Bibbia nel libro degli Atti al capitolo 5. Gli apostoli sono stati nuovamente arrestati, ma Dio li libera in maniera miracolosa. Si ritrovano perciò davanti al sinedrio. Il desiderio del gruppo dirigente della fede giudaica è quello di ucciderli, ma un fariseo di nome Gamaliele interviene in questo modo: “Uomini d’Israele, badate bene a quello che state per fare circa questi uomini. Poiché, prima d’ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch’egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi. E ora vi dico: tenetevi lontani questi uomini e lasciatili stare; perché, se questo disegno o quest’opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio” (Atti 5:35-39). Gamaliele esprime con coraggio la sua opinione, diversa da quella degli altri. Anche oggi possiamo trovarci in situazioni simili. In che modo lo Spirito Santo può darci forza in casi come questo?
Intervista a cura di Alessia Calvagno.
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