Glam. Comunicato sull’emergenza sanitaria
8 Aprile 2020
Glam. Comunicato sull’emergenza sanitaria
8 Aprile 2020

Auspichiamo che questa situazione produca una conversione delle priorità nella coscienza generale.

Notizie Avventiste – La Commissione globalizzazione e ambiente (Glam) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia ha diffuso un comunicato sulla situazione di emergenza creata dal coronavirus.

Comunicato
Il blocco nelle abitazioni, i pattugliamenti stradali anche con droni, il fermo delle produzioni considerate non essenziali, il bombardamento mediatico con il bollettino della diffusione del virus e delle sue vittime, la frenesia sui social in cui si rincorrono commenti e notizie, l’allarme del sistema sanitario nazionale, il susseguirsi di decreti del governo sempre più paralizzanti hanno precipitato la rutilante “normalità” in un tempo senza tempo. Come un calco di Pompei, la società è apparentemente sospesa mentre precipita e mostra impietosamente le sue crepe: il mantra #restoacasa presuppone una casa e delle relazioni sane al suo interno, una salute fisica e psichica, un reddito.

Il welfare pubblico condannato dalla ideologia neoliberista, screditato, affamato e precarizzato con esternalizzazioni si scopre essere l’unica risorsa reale. Il servizio sanitario nazionale in sofferenza a causa del taglio di 37 miliardi dal 2010 al 2019 per creare un mercato alla sanità convenzionata (dove gli esami vengono rimborsati fino a tre volte il loro costo) e privata, compresa l’intramoenia. I dati Ocse aggiornati al luglio 2019 dimostrano che l’Italia si attesta sotto la media Ocse, sia per la spesa sanitaria totale ($3.428 vs $ 3.980), sia per quella pubblica ($ 2.545 vs $ 3.038), Nel periodo 2009-2018 l’incremento percentuale della spesa sanitaria pubblica si è attestato al 10%, rispetto a una media Ocse del 37%.

Il virus respiratorio Sars-CoV-2 che questo inverno sta invadendo anche l’Europa e si trasmette con la saliva e il contatto si somma alla influenza stagionale, le cui dimensioni in Italia riguardano in genere circa il 9% della popolazione.

I morti “diretti” per influenza, tra il 2007 e il 2017, sono stati in totale circa 8 mila; se si considerano anche i decessi “indiretti” il numero sale di molto e potrebbe potenzialmente  superare le 100 mila morti in totale.

Il virus trova anche una sofferenza respiratoria cronica dovuta all’inquinamento dell’aria (specie nella pianura padana dove i valori sono oltre soglia per almeno un terzo dell’anno) che già ogni anno uccide 80 mila persone come ben sanno anche i medici di famiglia.

A casa, dunque, i giovani in età scolare a seguire lezioni online in cui si perde facilmente l’accompagnamento personalizzato per chi ha disturbi nell’apprendimento o situazioni familiari disagiate, i/le lavoratori in telelavoro, i/le precari lasciati a casa a causa della chiusura delle attività.

Al lavoro, tra i settori essenziali, ricordiamo da una parte il socio assistenziale e dall’altra le attività dell’industria della difesa”, nonché altre attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale i cui criteri sono oggetto di polemiche.

Gli effetti delle misure di sicurezza sono paragonabili ad una apnea o un coma artificiale dell’intero sistema economico. La politica economica ha il compito di alimentare e ventilare artificialmente il “paziente” nel modo più completo possibile durante questa fase, in modo che subisca il minor danno possibile a lungo termine. Verosimilmente molte attività falliranno e la povertà generale crescerà.

La vita sociale e la cura delle relazioni si è spostata sulla rete che attraverso la voce e la vista sublima il contatto e lenisce la solitudine di molti/e.

Auspichiamo che questa situazione produca una conversione delle priorità nella coscienza generale e nella composizione della spesa pubblica che generi un ripristino del carattere sociale dello Stato (ovvero del nostro salario indiretto) come leva di giustizia sociale e un investimento ben più serio del Decreto clima (d.l. 111/2019) che stanzia 450 milioni in tre anni in attività non strutturali rispetto al modo di produrre perché la salute (e la salvezza) umana è intrecciata a quella del pianeta, la comunità della creazione.

Per conoscere meglio le iniziative della Glam vai sul sito https://www.fcei.it/commissione-globalizzazione-e-ambiente/

[Immagine: pixabay]

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