Il pastore avventista La Mantia e la pastora valdese Di Carlo rappresentano le chiese cristiane protestanti all’interno della Consulta.
Patrizia Evola – La prima seduta operativa della Consulta per l’integrazione e il dialogo interreligioso, istituita dalla Regione Lombardia e insediata lo scorso giugno, si è svolta il 10 ottobre a Milano. Nel nuovo palazzo regionale, si sono incontrati i rappresentanti delle diverse religioni del territorio, nominati e incaricati dalle rispettive confessioni, per discutere sulle problematiche e i bisogni che vivono le comunità di fede, e trovare soluzioni idonee utilizzando le normative esistenti.
La riunione è iniziata con una ricognizione delle iniziative e dei progetti nei vari settori di rilievo sociale messi in atto dalle diverse confessioni. In un suo intervento, il past. Daniele La Mantia ha ricordato il progetto su cui sta lavorando con il Comune di Milano per una rete di “punti ascolto”, così da accompagnare le persone o le famiglie nel percorso legale di dichiarazione di fallimento, liberandole dalla condizione di schiavitù debitoria; e il contrasto alle povertà vecchie e nuove da realizzare in rete con le altre religioni a partire dal circuito delle chiese protestanti.
È poi intervenuto sul tema delle attrezzature religiose per avere conoscenza di come la Regione ha recepito e applica la Legge nazionale 206/2003, conosciuta come “legge degli oratori”.
In modo particolare, la situazione dei luoghi di culto è uno degli argomenti più importanti e sentiti. La normativa attuale della Regione non permette (perché legata a piani urbanistici comunali), se non in determinate aree, la costruzione di nuovi luoghi di culto. Inoltre, se le comunità individuano o posseggono locali adatti, non possono cambiare la destinazione d’uso. Il pastore ha citato, tra gli esempi portati dai vari rappresentanti, l’attuale situazione della chiesa di Pavia.
Altro tema di cui si è discusso è la disponibilità di “stanze del silenzio” negli ospedali e nelle Rsa, che siano adatte a tutte le confessioni: nella quasi totalità dei casi esistono solo cappelle cattoliche. Gli interventi contestavano la figura del cappellano come referente dei ministri di culto, mentre è stato chiesto che i dirigenti delle strutture sanitarie abbiano un elenco dei ministri di culto come avviene nei penitenziari e nelle case circondariali.
Il sottosegretario alle relazioni internazionali ed europee della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha presieduto la riunione. Erano presenti anche dirigenti del territorio e del settore welfare della Regione, che hanno spiegato il funzionamento delle normative sui temi trattati e si sono impegnati a dare risposta alle domande poste durante la seduta.
Infine, si è fatto cenno alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, relativamente ai luoghi di culto e alle pratiche religiose all’interno del villaggio olimpico.
Il sottosegretario Cattaneo, concludendo, ha incoraggiato tutte le confessioni religione a continuare a lavorare con questo spirito, affinché la Consulta possa continuare a dare voce e spazio di confronto, ascoltando e trovando soluzioni possibili nel rispetto della sensibilità di tutti.
[Foto: Patrizia Evola]