La proposta di Adventist Review, la storica testata della Chiesa avventista fondata nel 1849. Oltre agli articoli firmati dalla sua squadra di giornalisti, la rivista pubblica un blog con uno stile diretto e spontaneo.
Notizie Avventiste – Se pensiamo all’Assemblea Mondiale della Chiesa avventista in corso a St. Louis (Usa), di certo ci viene in mente tutta la serie di incontri, riunioni, discussioni di vitale importanza per il presente e il futuro della denominazione. Ma una comunità di fede non è solo questo. Anche, ma non solo.
Dirigenti, delegati e volontari impegnati fino al 12 luglio nel centro congressi americano sono delle persone. Uomini e donne chiamati a vivere la missione in prima persona, a testimoniare la loro fede e a delineare delle strategie, restando però sempre degli esseri umani: con i loro pensieri, le sensazioni, le impressioni e le storie di vita che si intrecciano con quelle degli altri in maniera talvolta seria, talvolta (perché no) anche buffa.
Tutta questa componente umana e relazionale rimarrebbe nascosta e sconosciuta al resto della comunità avventista se non ci fosse il web! In particolare, ci ha colpito positivamente la produzione del blog di Adventist Review. La testata, fondata dai pionieri James ed Ellen G. White nel 1849, è una rivista di punta della Chiesa avventista. Accanto alla copertura media più classica, agli articoli, alle news e agli approfondimenti più canonici e istituzionali, Adventist Review invita a leggere il suo blog che potete consultare qui. I post sono introdotti da una breve presentazione che delinea l’intento degli autori: raccogliere le “prospettive e i pensieri dello staff, dei delegati e di quanti partecipano all’Assemblea della Conferenza Generale (CG)”.
Scorrendo i titoli dei vari contributi in rete, possiamo scoprire tanti punti di vista differenti. La libertà del mezzo (i blog sono nati proprio con l’idea di essere dei “diari” del web dinamici e senza grosse restrizioni) permette la libera espressione del pensiero, senza doversi adeguare a una linea editoriale stabilita dai piani alti. Così, ecco pubblicate tante storie, le curiosità raccolte dietro le quinte e i ricordi personali di chi scrive. Quando ad esempio si partecipava all’Assemblea della CG da bambini, con la famiglia, e di come poi, diventati genitori, si ha la responsabilità di fare in modo che i propri figli trovino uno spazio tutto per loro. Oppure, il racconto dell’entusiasmo provato all’inizio delle prime riunioni di questa nuova Assemblea Mondiale. Una lettura trasversale e immediata sugli eventi.
In fondo, questo è il bello di essere blogger e “storyteller” (narratori di storie): un approccio stilistico sempre più diffuso e adottato anche da molte aziende per proporre una comunicazione spontanea ma profonda. Il diario digitale consente di esprimersi nel modo più sincero e semplice possibile, per parlare al cuore delle persone. Una dimostrazione di come la tecnologia e la creatività possano essere messe al servizio del Signore per raggiungere chiunque, all’interno della chiesa e fuori. Comunicare in modo diretto e intelligente abbatte i confini degli approcci più tradizionali, stimola l’empatia e ci avvicina. Facendoci vivere lo spirito di comunità, i sogni, le aspettative e le responsabilità che animano i delegati e i dirigenti presenti a St. Louis.
[Articolo di Veronica Addazio, HopeMedia Italia]
[Immagini: Adventist Reviews e kalhh su Pixabay.com]








