Podcast: Download (Duration: 16:03 — 22.0MB)
Martedì 18 novembre 2025 il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman è stato accolto con toni particolarmente amichevoli dal presidente statunitense Donald Trump alla Casa Bianca. Si è trattato della sua prima missione ufficiale a Washington dopo l’uccisione di Jamal Khashoggi, editorialista del Washington Post e noto oppositore del governo saudita, assassinato nel 2018 all’interno del consolato saudita di Istanbul. Le indagini dell’intelligence statunitense avevano attribuito a bin Salman la responsabilità dell’ordine di eliminazione, circostanza che all’epoca aveva generato un’ondata di indignazione internazionale ed il rischio di un lungo isolamento diplomatico per il principe. Negli anni successivi, però, le dinamiche geopolitiche ed economiche hanno riportato al centro della scena la cooperazione tra Stati Uniti ed Arabia Saudita.
Così inizia l’articolo dell’analista Arianne Ghersi, fondatrice del blog Caput Mundi, dal titolo: “Arabia Saudita, il regno della dicotomia”. A fronte di alcune riforme (spesso di facciata) permane in Arabia Saudita un clima di oppressione politica, sperequazione sociale, persecuzione religiosa. Ma è un Paese con cui tutti devono fare i conti. Basta esserne consapevoli, quando parliamo dei presunti valori europei da esportare nel mondo.
Foto:© Fred Duval| Dreamstime.com






