Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, in collaborazione con la Consulta nazionale sull’Alcol e sui problemi alcolcorrelati e l’Isfol, hanno organizzato a Roma la Prima Conferenza Nazionale sull’Alcol – Più salute meno rischi “Costruire alleanze per il benessere e la sicurezza”, nei giorni 20 e 21 ottobre 2008. L’Italia detiene in Europa il record non invidiabile dell’età più bassa del primo contatto con le bevande alcoliche. Tra gli 11 e i 17 anni un adolescente su cinque inizia a bere, tra i 16 e i 17 questa abitudine riguarda un giovane su due. Inoltre fra le ragazze negli ultimi anni si è registrato il maggior incremento di abuso di alcol. Complessivamente i minori considerati dalle statistiche “consumatori a rischio”, quelli che cioè praticano l’extreme drinking (bere per ubriacarsi), sono oltre 740 mila: 470mila ragazzi e 270mila ragazze. Ma anche nella popolazione adulta i dati non sono incoraggianti. Cresce la tendenza a bere fuori pasto e l’abitudine a ubriacarsi. Cosa prevede la normativa italiana vigente, soprattutto in merito alle fasce giovanili? Le cose vanno meglio negli altri paesi europei? Quali sono i problemi correlati all’uso dell’alcol sia nell’ambito della salute che nell’impatto sociale? Quali rischi comporta la promozione della cultura del “bere moderato”? Perché è meglio essere astemi? Quanto è importante l’informazione e l’educazione nelle scuole? Come formare i medici e gli operatori della salute? Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano il prof. Giacomo Mangiaracina, medico, docente di Sanità Pubblica dell’Università “Sapienza” di Roma, editore della Rivista “Tabaccologia” (organo ufficiale della SITAB – Società Italiana di Tabaccologia) e consulente scientifico della Lega Italiana per la lotta contro i tumori (LILT).

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