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Guardare le foto dei cani chiusi nel rifugio di Borodyanka abbandonati a se stessi, che stanno morendo di fame e di sete mentre le bombe cascano vicine, stringe il cuore. (…) Capisco che per molti è una crudele necessità abbandonare i propri amati animali domestici, dovendo dare giustamente la precedenza ai bambini e alle poche valigie da portarsi dietro. Questa è una delle atrocità della guerra: essere costretti a scegliere chi e cosa salvare, lasciando dietro di sé tutto ciò che li identifica e che contiene l’impronta della loro vita e dei loro affetti. Si salva quello che si può, e gli animali sono spesso un ingombro. (…) Ma poiché mi piace cercare la perla in mezzo al fango, voglio ricordare il caso di Andrea Cisternino, un italiano di grande coraggio e generosità, che è rimasto in Ucraina, nonostante gli orrori della guerra, per proteggere i tanti cani salvati dalla strada e dalla morte sicura. Ho parlato con Anna Raimondi, la sola che riesca a raggiungerlo per telefono. E ho saputo che anche lui si trova in gravi difficoltà , bloccato com’è in un rifugio a 40 chilometri da Kiev, in un territorio ora di dominio russo, con 450 animali (Dacia Maraini, “Il gesto di Andrea, che rimane laggiù con i cani da salvare” dal Corriere della Sera del 24 marzo 2022).
Sulla situazione critica della guerra in Ucraina, che coinvolge umani e animali, Roberto Vacca ha intervistato Mariangela Corrieri, presidente di Gabbie Vuote di Firenze.
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