Apocalisse in breve. Il cavallo giallastro
30 Aprile 2014

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Apocalisse in breve. Il cavallo giallastro
30 Aprile 2014

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

NA - Notizie AvventisteFrancesco Zenzale –“Quando l’Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: ‘Vieni’. Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro il soggiorno dei morti. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra” (Ap 6:7-8).

Il quarto cavaliere, che cavalca un cavallo livido (o giallastro, di colore cadaverico) percorre il periodo profetico più triste della storia del cristianesimo: il Medio Evo. Il cavallo giallastro, nella Scrittura, evoca la persecuzione e la morte (Deuteronomio 28:49; Giobbe 9:26; Lamentazioni 4:19: Abacuc 1:8; Matteo 24:28)

In questo periodo il “cristianesimo” impersona la morte al massimo grado. Non soltanto il cavaliere si chiama “Morte”, ma è accompagnato per la prima volta da un secondo cavaliere che prende il nome di Ades o “soggiorno dei morti”. Con questo nome la Settanta traduce il termine ebraico scheol.

Il quarto cavallo segna l’ultima tappa della jihad della chiesa. Le guerre sante, le inquisizioni e le persecuzioni. La quarta parte della terra, l’Europa, è in balia del disastro senza scampo, soggetta alla fame, all’autodistruzione del potere dispotico della Chiesa che è famelica del sangue dei martiri. Un’epoca dove la chiesa si rivela portatrice di morte e oppressione.

Si pensi alle crociate, fra i secoli XI e XIII, alla lotta per le investiture cominciata sotto il pontificato di Gregorio VII, nel 1075, e terminata con il Concordato di Worms, nel 1122. Si pensi alle sconvolgenti guerre di religione: la crociata contro gli albigesi nel XV secolo; gli orrori dell’Inquisizione di Spagna nel XIII secolo; le ricorrenti persecuzioni contro i valdesi in Piemonte e in Calabria e contro i patarini in Lombardia dal XII secolo fino alle soglie dei tempi moderni; la guerra contro gli hussiti in Boemia nel XV e XVII secolo. Tristemente celebre nella storia il massacro della notte di S. Bartolomeo, il 24 agosto 1572. L’inviato di papa Pio V, all’indomani dell’orrendo massacro per mezzo di Carlo IX e Caterina dei Medici, esclamò: “Dio sia lodato! Il re di Francia ha mantenuto la promessa!”.

Ancora oggi l’eco di tanta crudeltà s’eleva fino al cielo, intriso da una gran sete di giustizia: “Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?” (Ap 6:10).

Verrà il giorno in cui i libri saranno aperti e “i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere” (Ap 29:12) e “se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco” (Ap 20:15).

Per saperne di più: assistenza@avventisti.it

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