Nel corso della Conferenza delle Società Accademiche di Pediatria, negli Stati Uniti sono stati presentati in questi giorni i dati di un sondaggio in merito alle relazioni fra elettronica e infanzia, condotto a Philadelphia su genitori di bambini di età compresa fra zero e quattro anni.

Il 36% dei genitori intervistati ha risposto che il figlio/la figlia ha iniziato a usare un touch screen a meno di un anno e il 33% entro i due anni. Il 12% dei bambini ha iniziato a giocare ai videogiochi e il 15% a usare delle app prima del compimento dei dodici mesi.

Ci sono dei rischi, per i bambini e per le famiglie, in un approccio così precoce alle nuove tecnologie?

Dal 2012 al 2014 la prof.ssa Giovanna Mascheroni ha coordinato il progetto europeo Net Children Go Mobile, finanziato dalla Commissione Europea per bambini e ragazzi dai 9 ai 16 anni. È stata eseguita anche una ricerca simile a quella americana. I risultati ottenuti hanno delle analogie? Cosa è stato rilevato particolarmente per l’Italia?

Con i nativi digitali la cui età, come abbiamo visto, sembra spostarsi sempre più in basso, quali ipotetici scenari ci possiamo aspettare per un futuro prossimo anche nel nostro paese?

Mario Calvagno, caporedattore, e Carmen Zammataro, redattrice di RVS Roma, intervistano la prof.ssa Giovanna Mascheroni, ricercatrice in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

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