Si è svolto dal 13 al 20 agosto, presso il Centro avventista di Poppi, nel Casentino.

Luca Mei/Liz Beth Rodriguez – Per la prima volta come famiglia, insieme a nostra figlia Amelia, nella cornice più amata e conosciuta dalla Chiesa avventista, Casuccia Visani, abbiamo partecipato a uno degli incontri più attesi dell’anno: il Campo famiglie 2.0, 2023. Da anni, le testimonianze di chi ha preso parte alle edizioni precedenti, hanno suscitato in noi il desiderio di partecipare, e soprattutto, di farlo ora che la piccola Amelia muove i primi passi verso la socializzazione con i suoi coetanei, in un contesto inedito, con tante famiglie e uno staff di altissimo livello.

Siamo riusciti a vivere questa magnifica esperienza soprattutto grazie all’invito del direttore dei Ministeri Avventisti della Famiglia, past. Roberto Iannò, quando è stato ospite nella chiesa di Genova, insieme alla moglie Anna Calà, la scorsa primavera. In quella occasione ha raccomandato vivamente di prenotare per tempo, viste le numerose richieste ricevute negli anni passati. Di fatto è stato raggiunto il record di presenze, superando di poco la quota di 100 partecipanti.

Per Liz Beth, come per molti altri, Casuccia Visani, è sinonimo di “casa”, mentre per me (Luca), alla prima esperienza, è bastato posteggiare la macchina e salutare le prime persone in arrivo per comprenderne il senso e godere fin da subito di un’atmosfera di assoluta pace e serenità. L’aria di Casuccia e la presenza dei fratelli e delle sorelle nella fede delle altre chiese fa proprio questo effetto, sentirsi a casa. Ci sono i saluti con chi non vedevi da tempo, i ragazzi che si ritrovano con gli amici conosciuti l’anno prima, i piccoli che per la prima volta, un po’ in soggezione, muovono i primi passi per ambientarsi e conoscere nuovi amici, e i grandi abbracci con gli organizzatori del campo.

Lo staff 2023 ha visto la partecipazione dei coniugi Iannò, per la parte direttiva, e del past. Samuele Barletta e sua moglie Sally D’Aragona, per guidare la parte spirituale. Il tema “Essere luce ai tempi della fine” era ispirato dal testo: “Voi siete la luce del mondo; una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta” (Matteo 5:14). Giorno per giorno è stato toccato un argomento suddiviso in due momenti: uno spirituale, guidato da Samuele, e uno più introspettivo, con apertura al dialogo, guidato da Sally. La bellezza del tema ha suggerito agli organizzatori la possibilità di far vivere alle famiglie un ulteriore esperienza: la Festa dei lumi, o Ḥănukkāh in ebraico. Una serata speciale in cui le famiglie si sono scambiate benedizioni e hanno ricevuto dei porta candele realizzati dai piccoli del campo.

Vista la numerosa presenza di figli, le attività a loro dedicate non sono mancate. Sotto la guida dell’Aisa (Associazione italiana scout avventista) e dei Mib (Ministeri in favore dei Bambini), i bambini dai 2 anni in su hanno vissuto momenti speciali. L’affiatato un gruppo di animatori era formato da: past. Ignazio Barbuscia, Loide Migliore, Mical, Massimo, past. Alessandro Butera, Michela Dolce e Laura Puglisi. Non poteva mancare la famiglia Puglisi, per la parte musicale. Alessio e Andrea sono una vera forza trascinatrice, una garanzia per i momenti di lode, che introducevano le parti spirituali, e soprattutto di accompagnamento per tutta la durata del campo. A completare la formazione, Maria Giovanna Luongo, che con la sua splendida voce ha guidato e insegnato i canti anche ai più piccoli.

Insomma, intergenerazionale è stata un po’ la parola d’ordine di questo campo. Tutte le età sono state incluse, le coppie più giovani si sono giovate dell’esperienza dei coniugi più navigati e viceversa. Al termine di questa settimana, usciamo certamente motivati non solo ad essere “luce”, ma anche a brillare del nostro meglio! Il past. Barletta ci ha mostrato, con argomentazioni a portata di tutti, credenti e non, che è possibile trattare e rendere attualissime verità bibliche come il diluvio, la legge di Dio, le istruzioni igienico-alimentari.

Oggi siamo chiamati a essere nel mondo, non essendo del mondo, e ci rendiamo conto più che mai che non basta dichiararsi uomini e donne di fede, è necessario saper argomentare il perché la Bibbia ci guida, poterla rendere comprensibile e viva agli occhi di chi non crede. Ecco, abbiamo avuto dimostrazione di come si possono rendere alla portata di tutti argomenti per alcuni spinosi. Basta avere la curiosità e la buona volontà di leggere, saper citare studi e nuove evidenze aggiornate, che coinvolgono le scienze di ogni genere (dalla fisica alla psicologia).

Seguendo l’esempio di Gesù, che sapeva parlare ai dottori della legge ma anche al più umile servo, anche noi dobbiamo saper trovare le parole giuste in ogni contesto e per ogni persona. Come ci ha dimostrato Sally. ogni parola ha un peso, ogni espressione verbale e corporale comunica l’amore che ho, o che non ho, da dare. E così abbiamo unito i contenuti alla forma, ottenendo un mix esplosivo di amore da dare al prossimo, a chi, appunto, è nell’ombra o nella penombra e ha bisogno di essere illuminato da Cristo, l’unica via, verità e vita.

I presenti hanno espresso apprezzamento a Petru Havresciuc e la moglie Rebecca, sempre attivi e presenti, a Nella (chiesa di Bari) per la cucina, e a tutta la squadra del campo lavoro. Il cibo ha sicuramente contribuito a rendere questo campo ancora più piacevole.

Noi siamo grati a Dio per questa bellissima esperienza. È stata una vacanza in cui ci siamo rilassati, divertiti ma anche ricaricati spiritualmente e rimotivati a una nuova partenza.

Alcune testimonianze dei campisti
“Sono stata tanto bene a Poppi. Mi sono divertita a dormire nel bungalow e ad andare correndo su e giù senza babbo e mamma. Mi è piaciuto tanto stare con Amelia. Mi sono divertita a fare i lavoretti e a colorare il libretto di Gesù. Mi sono divertita a sentire i canti e a cantare. Mi è piaciuto il fuoco da campo e ho riso tanto al talent show. Mi sono portata a casa l’amicizia.
Emma Mezzelani, chiesa di Firenze.

“È stato il mio secondo campo e sono molto contenta di essermene portata a casa questo ricordo! È stata un’esperienza, bella, ricca, costruttiva e illuminante. Sona state preparate con cura molte attività, tutte incentrate sul tema della luce e dell’essere luce per il mondo; alcune delle esperienze sono state gestite dagli organizzatori del campo, altre organizzate e promosse dai campisti stessi. Ce n’era per tutti e per tutti i gusti: i tornei di calcetto e pallavolo fino a notte fonda; il coro dei campisti, ricco di talenti, affetto e pathos; la conoscenza dei rapaci con il falconiere al castello di Poppi, che è riuscito a coinvolgere bimbi e adulti con le sue dimostrazioni. I bagni rinfrescanti in piscina a tempo di musica hanno dato sollievo dal caldo pomeridiano. Samuele e Sally Barletta, i due ospiti meravigliosi di quest’anno, hanno affrontato argomenti assolutamente interessanti in maniera precisa e ordinata, fornendo moltissimi spunti per ulteriori approfondimenti e per mettere in pratica il tema, anche nelle piccole cose della vita reale. La santa Cena, aperta a tutti coloro che hanno capito e accettato il ruolo di Gesù come nostro Salvatore, è stato un momento emozionante e coinvolgente, così come la serata dedicata alla festa ebraica dell’Ḥănukkāh, che, onestamente, conoscevo solo di nome mentre ora ne ho capito anche il significato. In tutto questo, i capolavori gustosi della cucina di Nella sono stati una cornice perfetta: lei, i ragazzi del campo lavoro, Petru, Rebeca e Cornel hanno lavorato sodo per tutti noi, ininterrottamente, l’intera settimana e sempre con il sorriso. L’immancabile musica dei super Puglisi, con il supporto di Maria Giovanna, è stata la colonna sonora di questa settimana molto coinvolgente, ricaricante di fede e ricca di belle emozioni, di nuove conoscenze e di approfondimento di quelle vecchie. È stato un tempo ben speso che consiglio a tutti coloro che hanno voglia di passare qualche giorno nell’atmosfera ospitale e motivante di Casuccia Visani.
Greta Brocadello, chiesa di Padova.

“Un sabato di marzo, quando ancora fa freddino e non si pensa alle vacanze di ferragosto, mia figlia Valentina mi ha chiesto: “Vuoi venire al Campo famiglie a Poppi?”. La mia risposta è stata: “Ci penso”. Di rimando lei mi ha detto: “Devi decidere subito, stiamo prenotando in tanti, rischi di non trovare posto”. E così è partita la mia inaspettata avventura in questo travolgente Campo famiglie. Il primo per me. Non tornavo a Casuccia da quando andavo ad accompagnare le mie figlie, allora bambine, ai campeggi. Rivederla trasformata, curata e accogliente, è stato piacevole. Ho vissuto questo campo in un clima davvero familiare, dato che ero con mia figlia, suo marito, il mio nipotino e numerosi cari parenti. Ma è stato bellissimo ritrovare tanti amici e fare nuove gradevolissime conoscenze. Vivere gli intensi momenti spirituali, la condivisione delle attività ludiche e lo scambio di pensiero. E poi svegliarsi presto per le lunghe passeggiate mattutine con le mie compagne camminatrici, ammirando il paesaggio e assaporando il contatto con la natura. Fondamentale la musica che ha accompagnato, allietato ed elevato i nostri cuori nella meditazione e nella preghiera. Cantare insieme e partecipare alla preparazione ed esecuzione del coro, è stato per me motivo di grande gioia. Tutto ha contribuito a regalarmi una settimana stupenda, da cui è scaturita una sensazione di intensa ricchezza e di gratitudine per il dono della fede in Dio.
Silvia Magistà, chiesa di Bari.

“Una bella esperienza, vissuta in serenità e pace, con vecchi amici e nuove conoscenze. Era la prima volta che, con mia moglie Licia, partecipavamo e l’aspettativa, visto quello che ci avevano detto quelli che avevano partecipato prima di noi, era tanta. Tutto bene, quindi, e vorrei ringraziare il Signore per la bella esperienza fatta e gli argomenti trattati, con la partecipazione del past. Samuele Barletta, per la parte spirituale, e della moglie Sally Aragona, per la parte psicologica. Belle anche le iniziative proposte e tanta emozione per aver partecipato come voce solista a offrire un canto al Signore nella giornata di sabato, insieme ad alcune sorelle, soprano e contralti, a formare un bellissimo coro femminile. Parteciperemo ancora? Certamente! Se potessimo prenotarci già ora, lo faremmo subito! Vedremo se, la prossima volta, riusciremo a superare i 101+1, di partecipanti che eravamo quest’anno!
Andrea Zucchini, chiesa di Bologna.

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