Ricordate “People Get Ready”, la canzone di Curtis Mayfield degli anni ‘60? Un brano ispirato dalla marcia di Martin Luther King. Parole che annunciano la speranza di un mondo migliore, nuovi cieli e nuova terra.

Bruce Manners – La canzone “People Get Ready” [Le persone si preparano, ndr] è stata ispirata dalla marcia su Washington di Martin Luther King Jr. e dal suo discorso “I have a dream”. Scrivendola l’anno successivo (1964), Curtis Mayfield non solo catturò lo spirito della marcia, ma compose una canzone che coglieva lo stato d’animo dei tempi e infondeva speranza: “C’è un treno che sta arrivando… Non hai bisogno di nessun biglietto, devi solo ringraziare il Signore”.

Il critico musicale Stanley Crouch ha commentato così: “Dicendo: ‘C’è un treno in arrivo, preparati’, era come dire: ‘Va bene! Indipendentemente da ciò che accade, rimettiti in sesto perché avrai una possibilità. La tua occasione sta arrivando’”. E il commentatore Juan Williams sottolinea: “Il treno che sta arrivando nella canzone parla di una possibilità di redenzione, la possibilità a lungo cercata di elevarsi al di sopra del razzismo, di distinguersi dalla disperazione e da ogni desiderio di ritorsione, una fine al ciclo del dolore”.

Lo stesso Mayfield ha affermato che la canzone probabilmente proveniva dal subconscio, dalle “predicazioni delle mie nonne e della maggior parte dei ministri di culto quando riflettono sulla Bibbia”. La sua carriera di cantante era iniziata nel coro della chiesa.

La sua canzone ha superato la prova del tempo. Nel 2000 è stata inserita tra le dieci migliori canzoni di tutti i tempi da una giuria di venti cantautori, tra i quali l’ex Beatles Paul McCartney e Brian Wilson dei Beach Boys. L’hanno classificata al nono posto. Nel 2004, la rivista Rolling Stone l’ha inserita al 24° posto dei suoi 500 più grandi successi di tutti i tempi. Sono posti insoliti in cui trovare una canzone che affronta temi come questi. È vero che sono trattate questioni sociali, ma c’è anche il filo conduttore dell’intervento di Dio.

Mayfield e le questioni sociali   
Mayfield scrisse “People Get Ready” in un momento di grandi cambiamenti in America. La segregazione doveva essere combattuta e la marcia su Washington ne fu il segnale. Il presidente John F. Kennedy era appena stato assassinato. Vi erano disordini per la guerra in Vietnam. Nel 1965 migliaia di persone marciavano. Gli anni ’60 hanno visto gli adolescenti iniziare a mettere in discussione apertamente i valori dei loro genitori e hanno avuto la libertà di agire in base alle loro nuove convinzioni. Tutto questo ha generato più pressione.

La rivista Time pose una domanda sorprendente sulla copertina dell’8 aprile 1966: “Dio è morto?”. Mentre gli articoli sulla rivista prendevano seriamente in considerazione le tendenze all’interno del mondo accademico cristiano, la domanda di copertina aveva distrutto una piccola foresta quando vennero spedite all’editore circa 3.500 lettere (il numero più alto mai registrato per qualsiasi argomento). La maggior parte delle lettere semplicemente condannava l’ipotesi.

“People Get Ready” è stata scritta durante un periodo di sconvolgimenti sociali. Il messaggio della canzone è chiaro: c’è un treno in arrivo, andrà tutto bene. In qualche modo funzionerà.

Purtroppo, a quasi 50 anni di distanza, possiamo guardarci intorno e dire che i problemi possono essere cambiati, ma ce ne sono ancora di grossi da affrontare. Potete creare il vostro elenco di problematiche con le notizie di ogni giorno. Troverete sempre qualcosa che non va come dovrebbe.

Abbiamo bisogno che il treno arrivi.

Mayfield e Dio 
La Bibbia mostra chiaramente che la seconda venuta di Gesù è la risposta finale a qualunque problema stiamo affrontando. È stata la speranza dei cristiani da quando Gesù disse ai suoi primi discepoli: “Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.” (Giovanni 14:2-3, Cei).

Quando Cristo ascese al cielo dopo la risurrezione, due angeli dissero ai suoi discepoli che “Questo Gesù, che vi è stato tolto ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo” (Atti 1:11).

L’apostolo Pietro scrisse che attendiamo con impazienza un nuovo cielo e una nuova terra (2 Pietro 3:13), e il ritorno di Gesù è definito “beata speranza” (Tito 2:13).

E nel capitolo finale della Bibbia, troviamo Gesù che dichiara tre volte: “Ecco, io vengo presto!”; “Ecco, vengo presto!”; “Sì, verrò presto” (Apocalisse 22:7, 12, 20).

La canzone “People Get Ready” potrebbe essere nata dalle esperienze degli anni ’60, ma Mayfield ha riconosciuto che la nostra ultima speranza umana è nella seconda venuta di Gesù. Il treno che sta arrivando.

Le persone si preparano? 
Questo insegnamento non riguarda l’acquisto di un biglietto o la preparazione di un bagaglio, ma la fede e la fiducia in Dio. Come dice il testo di Giovanni 3:16, “Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna” (il corsivo è aggiunto).

Accettate ciò che Dio offre attraverso Gesù e sarete pronti. Ora!

Fatto questo, però, aspettiamo che arrivi il treno. Non conosciamo l’orario. La domanda è: “Cosa facciamo mentre attendiamo?”.

Gesù ha risposto a questo interrogativo in Matteo 24 e 25. Ha parlato di ciò che sarebbe accaduto prima del suo ritorno, ma ha detto che non avremmo mai saputo esattamente quando sarebbe stato, quindi, vigiliamo! Nella parabola delle dieci vergini che aspettano lo sposo che tarda, ha sottolineato che dobbiamo vivere nell’attesa ed essere sempre pronti. La storia dei tre servitori a cui sono offerte diverse somme di denaro, riguarda l’essere fedeli a ciò che Dio ci ha affidato.

Infine, Gesù ci ha detto di relazionarci con tutti, specialmente con i deboli e i diseredati (“l’ultimo di questi miei fratelli e sorelle”), come se avessimo a che fare con lui . Si tratta di atti di servizio e gentilezza. Tre cose da fare nell’attesa sono:
– vivere nella speranza;
– essere fedeli;
– servire gli altri.

Mayfield probabilmente lo ha sentito anche nelle “predicazioni delle nonne e della maggior parte dei ministri quando riflettono sulla Bibbia”. Ed è rimasto attento alle problematiche sociali fino alla sua morte, avvenuta nel 1999. Nella canzone “New World Order”, contenuta nel suo ultimo album uscito due anni prima, chiedeva “un nuovo ordine mondiale, un giorno nuovo di zecca. Un cambiamento di mentalità per la specie umana”.

Nella canzone trovate di nuovo la consapevolezza che non tutto va bene nel nostro mondo. Ci sono ancora mali da combattere. Ma aveva già segnalato che la soluzione definitiva si trova nel treno in arrivo, il treno di Dio.

Quindi, people, get ready!

(Bruce Manners è un autore, pastore emerito ed ex editore di Signs of the Times con sede a Lilydale, Victoria. Una versione di questo articolo è apparsa per la prima volta sul sito web di Signs of the Times Australia/Nuova Zelanda ed è stata ripubblicata dietro autorizzazione).

[Fonte: st.network. Traduzione: V. Addazio]

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