Podcast: Download (25.1MB)
In questa intervista tratta dalla diretta RVS del 06 settembre 2022, ascoltiamo Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto, una fondazione che ha come obiettivo quello di assicurare legalità e giustizia per un Paese migliore.
Tra i temi toccati: il vademecum contro la mafia per scegliere bene i candidati al Parlamento.
Ecco i 15 punti del vademecum:
1) Rifiutare il voto mafioso e denunciare e segnalare qualunque contatto consapevole con esponenti contigui alle mafie, con boss o condannati di mafia in tutte le sue fattispecie o sottoposti a misure interdittive e di prevenzione.
2) Sostenere il principio del “doppio binario”, tanto caro a Falcone e Caponnetto, che oggi è contenuto pienamente nel Codice Antimafia.
3) Applicare il Codice Antimafia in tutte le sue parti con una verifica puntuale e periodica della sua implementazione. Intervenire legislativamente sull’ergastolo ostativo, senza disarticolarne la ratio e l’efficacia, mantenendo in vigore il 41-bis: questi istituti trovano una ragion d’essere nella necessità di spezzare il vincolo associativo dell‘organizzazione mafiosa, che va abbattuto per mettere nelle condizioni anche i boss detenuti di avviare un serio e credibile percorso trattamentale e rieducativo.
4) Rafforzare concretamente l’utilizzo sociale e produttivo dei beni confiscati alla mafia, attraverso un pieno funzionamento dell’Agenzia nazionale e con investimenti che rendano i beni immobiliari fruibili e le aziende in grado di essere rigenerate legalmente e managerialmente, in base a criteri trasparenti e di alta competenza.
5) Applicare pienamente tutta la gamma degli strumenti normativi sull’aggressione ai patrimoni mafiosi (interdittive antimafia, misure di prevenzione patrimoniale, sequestro e confisca penale) e sul riciclaggio locale e internazionale, per privare le mafie del loro supporto economico. Eliminare le modifiche introdotte con il “decreto Recovery” che, di fatto, hanno indebolito ulteriormente le interdittive antimafia, introducendo la “misura amministrativa di prevenzione collaborativa e contraddittorio“, attivabile nei casi in cui l’influenza mafiosa sia solo occasionale.
6) Realizzare una task force in grado di rendere efficace il “Protocollo Antoci” contenuto nel Codice Antimafia, al fine di stroncare la presenza mafiosa nella gestione delle risorse comunitarie in agricoltura.
7) Costruire un sistema permanente ed efficace di monitoraggio delle opere pubbliche attraverso il rafforzamento della DIA e delle strutture interforze e amministrative delle prefetture.
8)Applicare la normativa di controllo e verifica sulle società finanziarie e sui settori a rischio di infiltrazione: gioco d’azzardo, centri commerciali, locali di intrattenimento e investimenti immobiliari.
9) Verificare in modo permanente la trasparenza degli investimenti previsti dal PNRR, sul reddito di cittadinanza, sul Superbonus e sui Fondi comunitari, al fine di evitare le infiltrazioni mafiose, ricorrendo a gruppi interforze e a sezioni amministrative specializzate da allocare presso le prefetture.
10) Rafforzare gli investimenti sociali e infrastrutturali nei Comuni commissariati per infiltrazione mafiosa e consentire l’allontanamento anche della burocrazia collusa, con un fondo ad hoc alimentato dalla parte immobiliare confiscata.
11) Applicare correttamente la norma sui testimoni di giustizia per garantire la loro sicurezza, non solo durante la fase processuale, e per il loro reale inserimento lavorativo nella pubblica amministrazione.
12) Sostenere con un fondo apposito il lavoro educativo delle scuole italiane e di ricerca delle università italiane sui percorsi di conoscenza della lotta alle mafie, stabilendo un rapporto permanente e trasparente con le Fondazioni e le Associazioni impegnate in tale direzione.
13) Promuovere lo Spazio giuridico antimafia europeo attraverso la piena costituzione di una Procura antimafia e antiterrorismo europea e rendendo omogenee a livello europeo le norme previste dal nostro Codice antimafia.
14) Promuovere l’applicazione del “Protocollo Falcone” elaborato dall’ONU in Italia, nel dicembre del 2000, e rilanciato a Vienna nel dicembre del 2020. 15) Attuare uno specifico monitoraggio del comparto della gestione dei rifiuti, sia per impedire sversamenti e traffici illegali, sia per garantire che le mafie continuino a gestire tali decisivo comparto economico che rappresenta un servizio essenziale per i cittadini. Previsione monitoraggio trasporto rifiuti mediante GPS, così come era previsto da SISTRI (sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, soppresso con l’articolo 6 del DL 14 dicembre 2018, n. 135).
15) Promuovere l’attuazione delle bonifiche ambientali, tramite l’impiego della task-force del Commissario Unico Bonifiche, a garanzia di procedure trasparenti e prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Podcast: Apri in un’altra finestra | Download (Duration: 18:31 — 25.4MB)