Il rapporto della Chiesa avventista ricostruisce i fatti e corregge le notizie sbagliate sul caso di Asroi
Notizie Avventiste – Il rapporto recentemente pubblicato da una commissione interna della Chiesa avventista afferma che le pretese di una riconversione forzata all’induismo, nel nord dell’India, diffuse lo scorso mese, sono false e che i membri si sono riconvertiti di propria volontà, a causa dell’insufficiente sostegno ricevuto dai dirigenti della denominazione.
La relazione afferma: “Sembra che ci sia stata pochissima attenzione verso questi membri laici fin dalla nascita della chiesa, nel 2005” e “gli attivisti indù sono stati in costante contatto con queste persone”.
La chiesa si trova ad Asroi, nello stato di Uttar Pradesh, nell’India settentrionale. I dirigenti regionali avventisti ritengono che una migliore cura spirituale dei nuovi membri avrebbe potuto ridurre le probabilità che un simile incidente avesse luogo.
Secondo T. P Kurian, direttore regionale delle Comunicazioni della Chiesa “si deve avere maggiore cura dei nuovi membri, aiutandoli a essere radicati nella Parola”, e riferendosi al sistema indiano delle caste, ha aggiunto: “Ma bisogna anche aiutarli a uscire dallo stigma sociale”.
Varie agenzie di stampa avevano riportato l’incidente , ma il nuovo rapporto, prodotto dalla commissione creata presso la regione Asia meridionale della Chiesa avventista, ha dissipato i malintesi e corretto alcuni dettagli come, ad esempio, il numero di persone coinvolte.
Le notizie dei media parlavano di 72 ex avventisti riconvertiti, ma la chiesa di Asroi, da quando è stata fondata nel 2005, ha avuto un numero massimo di 33 membri, afferma il rapporto, e l’adesione è diminuita nel corso degli anni.
Inoltre, la notizia di una cerimonia indù di havan (purificazione con il fuoco), svolta il 26 agosto all’interno dell’edificio ecclesiastico, alla presenza di alcuni dei membri battezzati, aveva sollevato inizialmente alcuni timori, nella comunità cristiana, che indù intransigenti stessero forzando le persone ad abbandonare la propria fede.
“Non è un problema di lasciare la fede, ma di mantenere la sacralità di un luogo di culto,” aveva dichiarato Osmond Charles, un avvocato locale, al Times of India.
Successivamente si è scoperto, afferma il rapporto, che la chiesa era stata aperta da uno dei membri che aveva la chiave. Il luogo di culto era stato successivamente richiuso e lasciato inutilizzato. La polizia ha piantonato l’edificio per almeno quattro giorni dopo l’incidente, afferma il rapporto che conclude: la chiesa è ora ritenuta inattiva.
L’episodio conferma che la Chiesa avventista crede veramente nella libertà religiosa, anche dei suoi membri. Il lavoro della commissione interna sul caso mette in luce l’impegno della denominazione nella ricerca della verità dei fatti.