Luigi Caratelli – Confesso. Quando ho ricevuto l’invito di un certo Cristian a tenere delle conferenze a Verbania, non sapevo nulla né dell’uno né dell’altra. Cristian è rimasto un mistero, mentre Google mi ha indirizzato sul Lago Maggiore. È così iniziata la mia avventura nel fine settimana tra il 9 e l’11 giugno. Tema degli incontri, inusuale ma tremendamente attuale, «I fenomeni sovrannaturali alla luce della Bibbia».
A scoprire che cosa ci aspetta dopo la morte e come trattare le apparizioni mariane e aliene, sono venuti una quindicina di interessati. Non molti. Eppure erano esattamente il doppio dei membri della comunità avventista di Verbania. Quasi tutte donne, ma con un’enorme carica spirituale, appena mitigata dalla loro timidezza; questa invece immediatamente percepibile. Naturalmente validi anche gli uomini, compreso il misterioso Cristian, ma pochi di numero.
Insomma, quelle donne mi hanno ricordato Davide alle prese con Golia: evangelizzare 30.000 abitanti. Eppure, una prima, minima vittoria l’hanno ottenuta. L’ultima sera degli incontri, un ragazzo, ateo, ci ha salutato dicendo: «Sono incuriosito, verrò a trovarvi sabato prossimo». Gli altri hanno ugualmente mostrato un interesse che apre la porta alla speranza.
Tornando a casa in treno, mi ha colto una nostalgia e il cuore mi si è stretto al pensiero di quel piccolo gruppo di donne coraggiose che, salutandomi, mi hanno quasi implorato: «Preghi per noi». Hanno acceso una miccia a Verbania e un desiderio nel mio cuore: che l’intera chiesa italiana si ricordi di loro e glielo faccia sapere.
Ho sempre provato un doloroso fastidio nel fare degli appelli; oggi ne sono orgoglioso e quindi esorto: «Perché chi legge queste righe non spende 30 secondi della sua giornata per far loro sapere ‘Ho pregato per voi’?».
Mi hanno anche detto a chi scrivere: jharlem22@hotmail.com
Tranquilli. Non è un nuovo gioco di società, è solidarietà in azione. Costruiamo i loro sogni.
(Foto: Wikipedia)