Dal 4 al 6 aprile 2025, nella bellissima cornice di Casuccia Visani (Poppi, AR), si è svolto il Congresso Giovani Avventisti. Circa un centinaio di persone, tra partecipanti e staff, si sono riunite da tutta Italia e non solo: erano presenti anche giovani dalla Svizzera per vivere un’esperienza intensa di spiritualità, condivisione e crescita.
Il tema di quest’anno, “Rewind: tornare indietro per ricominciare”, ha invitato tutti a riscoprire le origini della nostra fede non per restare ancorati al passato, ma per trovare in esso ispirazione e forza per vivere con passione il presente e costruire il futuro della Chiesa. Le meditazioni spirituali sono state guidate dal pastore Alex Duran, che con sensibilità e profondità ha accompagnato i partecipanti in un viaggio personale e collettivo verso le radici della propria fede.
Molti giovani, come Kristina, hanno trovato una forte connessione con l’atmosfera del congresso; ha condiviso il suo entusiasmo dicendo: “Mi avete fatto un’impressione incredibile con il vostro carisma, i vostri talenti e il vostro amore. Non riuscivo a staccare gli occhi dai musicisti che suonavano diversi strumenti e cercavo di ascoltare ognuno di loro. Sappiate che siete incredibili! […] Grazie ai presentatori, che sono riusciti a coinvolgere anche un introverso e una persona che non parla italiano! Insomma, ragazzi, siete fortissimi, pieni di anima, amorevoli e incredibili.”
Un percorso di riflessione e comunione
Il sabato mattina, attraverso la divisione in “family”, i giovani si sono confrontati su alcune domande legate al tema, come il valore del sacrificio, la gratitudine verso chi ci ha preceduto e il motivo per cui ciascuno ha scelto di far parte del progetto avventista. È stato un momento prezioso per ascoltarsi, aprirsi e riconoscere quanto la nostra fede sia anche frutto di una lunga storia di testimonianza e dedizione.
Rosalba ha raccontato con emozione: “Il primo congresso giovani con il nostro piccolo fra le braccia non si può dimenticare. Desideriamo insegnargli che non c’è cosa più bella che avere una grande Famiglia chiamata Chiesa senza luoghi prestabiliti ma solo un gruppo di persone che si incontrano uniti dall’amore che provano per Dio.”

Formazione e ispirazione nei workshop
Tra sabato pomeriggio e domenica mattina, si sono svolti diversi workshop su temi attuali e stimolanti: “Economia biblica” con il pastore Davide Malaguarnera, “I doni dello Spirito” con la teologa Hellen Diaz, il laboratorio “Messaggero Avventista” condotto da Giuseppe Cupertino, e un workshop sulle missioni con le testimonianze di giovani missionari. Ogni incontro ha offerto strumenti concreti per vivere la propria fede in un mondo complesso, spesso in contrasto con i valori del Vangelo.
Sophie ha raccontato: “Questo congresso è stata un’esperienza intensa e rigenerante: mi ha dato tempo per riflettere, rafforzare le amicizie e sentirmi davvero ascoltata. […] È stato un momento che ha fatto la differenza, riaccendendo in me il desiderio di rivederci più spesso e camminare insieme verso Dio.”
Il congresso come simbolo di unione
Molti partecipanti hanno trovato nel congresso non solo un’opportunità di crescita spirituale, ma anche un’occasione per rafforzare legami e sentirsi parte di una comunità unita. Nicoló ha descritto il congresso come un’opportunità per sentirsi vicino, nonostante le distanze: “Portare mio figlio, vederlo partecipare… è un miracolo che solo il Signore poteva compiere. Anche questo vuol dire Congresso G.A.: partecipare a qualcosa di incredibilmente unico.”
Anche Fabrizio ha sottolineato: “Come giovani avventisti viviamo sempre in una bolla isolata ed è bello vedere che in Italia vi siano una miriade di altri giovani che credono nelle tue stesse cose.”

Testimonianze di forza e determinazione
Le storie di vita dei pionieri della Chiesa sono state una fonte di ispirazione per molti. Jackeline ha riflettuto sul sacrificio dei pionieri, trovando motivazione nelle difficoltà che hanno affrontato: “Ricordare le difficoltà che hanno affrontato mi ha motivato ad andare avanti. L’appello del sabato sera è stato come se fosse rivolto a me: Dio mi stava parlando.”
Per Elita “In una società in cui il sacrificio è praticamente nullo, riscoprirne il significato spirituale è stato fondamentale.”
Un sabato sera da ricordare
Uno dei momenti più emozionanti è stato il rito della Santa Cena, sabato sera, seguito dall’appello del pastore José Luis Nuñez. Molti giovani si sono alzati per esprimere il desiderio di essere battezzati, mentre altri hanno scelto di riconfermare il proprio impegno verso Dio, in un’atmosfera di comunione profonda e toccante.
Sara Franconi ha raccontato un momento toccante: “Quando è arrivato il momento della Santa Cena, l’idea di farmi lavare i piedi da qualcuno che conoscevo appena mi metteva a disagio. Ma poi Hellen, una ragazza che avevo appena conosciuto, con dolcezza mi ha proposta di farla insieme. […] È stata un’esperienza che ha cambiato il mio modo di vivere la fede.”
Abigail ha condiviso: “Il mio momento preferito, penso come tanti, sia stato la lavanda dei piedi. […] Spero di poter rivivere tanti altri promemoria come questi, non perché ne avrò bisogno ma perché sarebbe peggio non averne bisogno affatto.”
Anche Gabriele ha espresso la sua emozione: “Dopo 16 anni, ho sentito un risveglio spirituale e il congresso è stata una benedizione.”

Guardare avanti con entusiasmo
Il Congresso Giovani 2025 si è concluso lasciando nel cuore dei partecipanti la certezza di non essere soli, e il desiderio forte di continuare a camminare insieme, come famiglia di fede. L’augurio condiviso da molti è quello di ritrovarsi più spesso, in eventi simili, per crescere insieme e sostenersi a vicenda nel percorso spirituale.
Il passato ci ispira, il presente ci unisce, il futuro ci aspetta.
#Rewind ⏪ per ricominciare… insieme.
Rachele Conti – Corrispondente Ministeri Avventisti per la Gioventù






