Connessioni personali al centro dell’Assemblea 2025
28 Luglio 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Connessioni personali al centro dell’Assemblea 2025
28 Luglio 2025

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Alcuni particolari dell’evento, tra condivisione di messaggi scritti, collezione di spillette e video con uno sguardo nuovo sulla Chiesa globale.

Le luci sull’Assemblea Mondiale di St Louis sono spente da diversi giorni, ma rimane vivo il ricordo nei partecipanti. Alcuni, con le loro iniziative personali, hanno voluto portare a casa una memoria concreta e originale di questo evento quinquennale della Chiesa avventista. Oltre ai lavori amministrativi e ai momenti spirituali, le persone sono entrate in contatto con i fratelli e le sorelle nella fede, arrivati da tutto il mondo. C’è chi ha riacceso vecchie amicizie e chi ne ha create di nuove. Tra conversazioni e strette di mano, ogni giorno è stato un’opportunità unica per capire come funziona una comunità di fede globale.

Occasione per creare legami
Il past. David Maldonado, presidente della Federazione di chiese avventiste del golfo del Messico, ha deciso di creare un ricordo duraturo di questo evento 2025. Così, nell’Assemblea più comunicata e digitale della sua storia, ha usato un sistema antico ma efficace. Ha portato con sé un quaderno rilegato in pelle, con impresso il logo della Chiesa, per raccogliere messaggi da ogni Paese, “come prova tangibile che siamo una grande famiglia in tutto il mondo” ha spiegato.
Nella sua quarta partecipazione a un’Assemblea Mondiale il pastore voleva ” qualcosa di scritto a mano, qualcosa di umano, dalle persone che incontravo”.

Il quaderno delle nazioni
Armato del suo quaderno, accuratamente suddiviso in 13 sezioni, secondo il numero delle Regioni mondiali della denominazione, il past. Maldonado ha avvicinato i delegati e li ha invitanti a scrivere un messaggio, a condividere un versetto biblico o a lasciare un saluto dal loro Paese. In tutto questo non ci sono stati ostacoli nel comunicare, nonostante le diverse lingue parlate. Il pastore è anche rimasto molto colpito dalla risposta dei delegati. In alcuni gruppi, ha detto, “prendevano il quaderno e iniziavano a gridare: ‘Kenya! Nigeria!’. Così la gente poteva venire a firmarlo. Mi ha commosso profondamente”.

Spillette con uno scopo
Magda Salinas lavora presso la Regione interamericana della Chiesa. Quella di St Louis 2025 è stata la sua quinta partecipazione a un’Assemblea Mondiale. Ha ritrovato vecchi amici e visto come si è sviluppata la missione. Ma questa volta, il suo obiettivo personale era riuscire a creare legami nel salone degli stand.

Salinas ama collezionare spillette da quando partecipava ai campeggi scout, ma a questo evento era interessata agli adesivi. “Con mia sorpresa, ho scoperto che molti stand avevano effettivamente delle spillette” ha detto “Non immaginavo che ce ne fossero così tante qui. Volevo raccogliere gli adesivi, ma quando ho visto le spillette, ho cambiato idea”.

Piccoli simboli, grandi messaggi
Alla fine della settimana, aveva collezionato 52 spille, anche se per lei non era una questione di numero. “Ogni spilletta rappresenta una conversazione” ha spiegato Salinas “Non puoi semplicemente porgere la mano e aspettarti di riceverne una. Parli con le persone, chiedi del disegno e scopri la storia che c’è dietro. Impari a conoscere il ministero che rappresenta. Ognuna reca con sé un messaggio”.

Una delle sue preferite era una spilla di El Centinela, la rivista missionaria in lingua spagnola che leggeva da piccola: “Mi piacevano molto le sue storie da bambina, quindi quella spilla mi ha riportato alla mente molti ricordi”.
“Le spillette possono essere uno strumento di testimonianza” ha aggiunto “Proprio come le scritte condividono un messaggio di speranza, le spille possono dire che il ritorno di Gesù è vicino”.

Attraverso gli occhi di un bambino
André (Andy) Díaz, sei anni, si è immerso nell’esplorazione dell’Assemblea. Con così tanti stand interattivi e l’emozione di vedere dove la Chiesa si riunisce per prendere decisioni globali, è stata un’avventura a tutto tondo. I suoi genitori lavorano per Hope Channel interamericana, il canale televisivo avventista, e lo portano con loro nella maggior parte dei viaggi. A St. Louis hanno deciso di coinvolgerlo in un progetto speciale, un documentario video per i nonni in Colombia e i compagni di classe in Messico, che mostra l’Assemblea Mondiale vista con gli occhi di un bambino.
“Abbiamo sempre considerato il nostro servizio nei media come un ministero di famiglia” ha detto mamma Lizbeth Elejalde “Non lavoriamo individualmente, ma in squadra; quindi cerchiamo sempre di coinvolgere Andy in quello che facciamo. Anche quando siamo solo in ufficio, ogni progetto diventa un progetto di famiglia”.

Quella che è iniziata come una ripresa casuale di Andy che camminava verso la sala congressi e lo spazio espositivo si è rapidamente trasformata in qualcosa di più intenzionale. “Vede i professionisti intenti nel loro lavoro e vuole fare lo stesso” ha spiegato Elejalde. Così, a Andy hanno dato un microfono e una telecamera, e da lì ha preso le redini della situazione, raccontando la sua esperienza all’Assemblea.

Il tour di Andy
“È qui che si riuniscono tutti gli adulti per le riunioni. Poverini, vero?” scherza Andy davanti alla telecamera mentre presenta la sala plenaria “La prima cosa che vi dico è che dovete portare delle buone scarpe, perché c’è molto da camminare!”.

Il piccolo reporter ha guidato il pubblico attraverso il salone espositivo, illustrando ogni aspetto, dagli stand interattivi alle installazioni, come quella a tema casa sull’albero, da una telecamera a 360° a mostre con libri e video della Bibbia. Allo stand di Hope Channel interamericana, ha guardato suo padre filmare i messaggi e si è persino messo lui stesso dietro il microfono.

Una chiesa per tutte le età
Seduto su una poltrona a misura di bambino con un microfono in mano o intento a creare nuove amicizie nel salone espositivo, Andy ha vissuto l’intero evento come un luogo di connessione e scoperta, “un’esperienza di Chiesa rivisitata attraverso gli occhi di un bambino” ha precisato sua mamma.

E nell’ultimo video di chiusura, Andy ha riassunto tutto: “L’Assemblea Mondiale è un incontro di persone che credono nella stessa cosa in cui crediamo noi, e cioè che Gesù tornerà presto! Arrivederci!”.

Guarda qui il video.

[Foto e fonte: ANN. Traduzione e adattamento: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]  

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