Un esempio di vita, coraggio e fede.

Antonietta Fantasia – Dopo un lungo periodo di sofferenza, il pastore emerito Giuseppe Stragapede si è addormentato nel Signore il 18 aprile, con la pace nel cuore e con la certezza nella promessa di Gesù che presto i morti risorgeranno per vivere una vita di gloria eterna.
Il past. Stragapede ha vissuto, insieme alla moglie Maria e alle figlie, tanti anni al servizio del Signore in Italia e all’estero.

Pastore e missionario
Negli anni, è pastore delle chiese avventiste di Bari, Jesi, Messina, Firenze, Bolzano, Pisa.
Poi parte con la famiglia in missione nel Madagascar, dove dirige e insegna in una scuola, un liceo; avvia anche la costruzione di un ospedale avventista, oggi ancora attivo. Grazie al suo impegno, sorgono varie scuole nei villaggi, dove insegna e svolge l’attività pastorale.

Tornato in Italia, collabora, a livello nazionale, con l’organizzazione scout avventista.
Durante gli anni di pastorato a Napoli, fonda due scuole di chiesa: a Napoli e a Cellole. Viene trasferito a Roma e dirige la scuola di chiesa di Ostia e ricopre l’incarico di direttore nazionale del Dipartimento dell’Educazione.

L’ultima destinazione della sua opera pastorale è la chiesa di Gaeta. Poi, da pensionato, si trasferisce ad Alberobello, dove vive in un complesso fatto di trulli nella bella campagna pugliese.
Continua a essere membro attivo nelle comunità avventiste di Cassano delle Murge, Martina Franca e Conversano. Per un breve periodo torna in Africa, in Camerun, per dirigere e insegnare in un campus avventista dove si formano i nuovi pastori.

Gli ultimi anni
Ha vissuto i suoi ultimi anni nella comunità di Conversano e anche qui si è donato con entusiasmo, offrendo seminari, sermoni e poesie, e condividendo le esperienze della sua vita, soprattutto quelle vissute nel territorio africano, in cui spesso ha sentito e visto Dio in azione!
Il past. Stragapede e i suoi cari hanno affrontato anche grandi dolori, ma hanno saputo riporre le loro difficoltà nel Signore che ha donato loro forza e serenità.

La figlia Giuliana, a nome delle sorelle, Paola e Daniela, ha salutato così il loro babbo: “La tua voce risuona ancora tra i ricordi. La devozione per il tuo lavoro resta nelle foto, nelle parole che hai seminato e raccolto. Sei stato un padre immenso, forte, determinato, a volte severo, ma sempre presente a raccogliere confidenze, lacrime e gioie. Sei andato via senza far rumore… lasciando vuoto il nostro andare, orfani di saggezza e amore. Hai dato tutto te stesso per l’opera del Signore e noi ora conserviamo il tuo ricordo con amore. Ciao babbo, il nostro abbraccio e il nostro cuore sono sempre con te!”.

Il 20 aprile, i pastori Isaac Afram e Petru Nyerges hanno officiato il rito funebre, alla presenza di numerosi parenti, fratelli di chiesa e amici. Il past. Nyerges ha invitato i presenti a riflettere sulle parole di Gesù: “lo sono la resurrezione e la vita” (Giovanni 11:25).

La promessa di Gesù ci dice che non finisce tutto nella tomba, ma la resurrezione segnerà l’inizio di quella che sarà la vera vita!
Allora… arrivederci Giuseppe! Sicuramente nella nuova vita continuerai a lodare Dio e il creato attraverso la poesia, la pittura e in tanti altri modi.

Il past. G. Stragapede resterà per noi un esempio di vita, di coraggio e di fede.

[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]