Una riflessione sulla grande delusione del 22 ottobre 1844 e la certezza del prossimo ritorno di Gesù.
Ribamar Diniz – Il potente messaggio dell’imminente ritorno di Gesù ha avuto un impatto sul nuovo mondo 180 anni fa, e ha cambiato radicalmente la vita di milioni di cittadini. Questo messaggio ha trasformato persone, famiglie, comunità, villaggi, città, Paesi; ha scardinato idee antiche; ha sfidato le tradizioni; ha rivoluzionato il pensiero cristiano e scosso le chiese. Così, come un angelo celeste, il messaggio ha viaggiato con grande velocità e intensa potenza, raggiungendo i cuori.
Un testo biblico ha ispirato questo movimento: “Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l’ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque” (Apocalisse 14:7). Il solenne annuncio ebbe un impatto irripetibile sulla vita dell’America nel XIX secolo.
Predicare o no?
Tutto cominciò con un contadino che non voleva predicare. In silenzio, le profezie bibliche entrarono nella sua vita, convincendo la sua mente e infiammando il suo cuore. Gli diedero forza ai piedi e significato all’esistenza. Suscitarono un’esperienza spirituale. William Miller voleva rifiutare l’invito, ma una voce nella sua coscienza risuonava come un martello sull’incudine: “Dillo al mondo, dillo al mondo, dillo al mondo”. La voce insistente dello Spirito vinse l’esitazione dell’anziano signore. Come un ambasciatore del cielo, Miller diede un messaggio che avrebbe cambiato il mondo. Il fulcro della sua predicazione era il testo biblico: “Egli mi rispose: ‘Fino a duemilatrecento sere e mattine; poi il santuario sarà purificato’” (Daniele 8:14)
Poiché un giorno profetico equivale a un anno letterale (cfr. Numeri 14:34; Ezechiele 4:5, 6) e il periodo inizia nell’anno del decreto per la ricostruzione di Gerusalemme (cfr. Daniele 9:25), il 457 a.C., Miller scoprì che si sarebbe esteso fino al 1844, quando il santuario, che egli riteneva fosse la terra, sarebbe stato purificato dal fuoco del ritorno di Cristo.
Dalla sua amata patria, gli Stati Uniti, il messaggio del Secondo Avvento avrebbe raggiunto il resto del mondo. Con tutte le forze, Miller predicò che Gesù sarebbe venuto presto, per portare gioia eterna al suo popolo, punire i malvagi e inaugurare il suo regno eterno. Ma l’argomento era troppo importante per essere proclamato da un solo uomo. Altri si unirono a lui e gli araldi della speranza si moltiplicarono. Uomini, donne, giovani, bambini avevano come parola d’ordine: Cristo viene, preparatevi!
Diffusione del messaggio
Tuttavia, le loro voci erano troppo deboli per essere udite a grandi distanze. Così escogitarono rapidamente un nuovo piano. Ispirati da Gutenberg, scelsero la sua invenzione per dare potenza alla voce. La stampa poteva estendere la portata del messaggio. I predicatori chiamavano le persone al pentimento e le pubblicazioni raggiungevano chi era lontano. Entrambi i mezzi furono confermati nella speranza dell’imminente ritorno del Re dei re e Signore dei signori.
Migliaia di uomini e donne dissero con fede certa: “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infuocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!” (2 Pietro 3:10-12).
Grazie all’urgenza e alla serietà del messaggio, manifestazioni di autentica conversione si verificarono in tutto il continente. I bar vennero chiusi, le chiese rinacquero, le famiglie si convertirono. I pastori accompagnarono il movimento delle acque, e migliaia di persone seppellirono la loro vecchia vita di peccato (i riferimento è al battesimo per immersione, ndt).
Il messaggio di speranza
Pubblicazioni ricche di speranza furono distribuite in tutto il continente americano. Lo stesso annuncio si diffuse in altri continenti. Il mondo era stato avvertito. Ma l’epicentro di quell’opera fu il nord America, profondamente scosso.
Il pastore Carlos Fich ascoltò e credette al messaggio di Miller. Decise di dedicare le sue energie alla predicazione e al battesimo delle persone. Pochi giorni prima del 22 ottobre 1844, Fitch battezzò tre gruppi di convertiti. Le acque del lago Erie erano gelide. Si ammalò gravemente. Lunedì 14 ottobre morì di tubercolosi.
Sebbene la sua famiglia avesse fede nell’imminente ritorno di Gesù, giorni dopo quella tragedia, piangeva perché Gesù non era tornato.
Fitch sacrificò la sua vita, Miller il suo denaro, decine di pastori il loro lavoro. Le famiglie persero il raccolto. I giovani avevano lasciato gli studi. La cosa più importante era proclamare il messaggio benedetto. Ciò che riguardava questo mondo non aveva importanza. Gesù aveva un posto migliore per tutti. Ma il Maestro non venne. La promessa non era stata mantenuta.
La grande delusione
Avevano sbagliato l’evento, ma non la data. In seguito all’amara delusione, Dio risvegliò un popolo umile e sincero che compre la verità presente. Un movimento che aveva continuato, e continua ancora oggi, a predicare: Gesù verrà presto. Il grande movimento dell’avvento diede origine al suo legittimo successore, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Tre dei suoi fondatori erano i coniugi James ed Ellen White e il capitano Joseph Bates. Si erano uniti per continuare l’opera di Miller, e si erano rivolti alla Bibbia.
Già il 23 ottobre, Hiram Edson aveva capito che il giorno prima Gesù era passato dal luogo santo al luogo santissimo del Santuario celeste. Insieme continuarono a cercare la luce e la ricevettero. Compresero la questione del giudizio investigativo. Si rividero nel brano che descriveva l’amarezza, dopo la gioia contagiosa (cfr. Apocalisse 10). La gioia era l’attesa dell’incontro con il Signore; l’amarezza, la delusione del 22 ottobre. Ma, da quella esperienza, capirono che dovevano continuare a profetizzare a “molti popoli, nazioni, lingue e re» (Apocalisse 10:11).
Nel 1874, poco più di dieci anni dopo l’organizzazione della Chiesa avventista, il primo missionario ufficiale venne inviato all’estero. Dal nuovo mondo navigò verso il vecchio continente, invertendo il viaggio dei padri pellegrini. Lì gettò le basi della denominazione che stava nascendo in Europa. Altri continuarono ad adempiere il mandato evangelico. Migliaia di persone furono battezzate, centinaia di chiese vennero fondate. Gli aerei decollarono, le navi salparono e i credenti camminarono, offrendo speranza, salute e guarigione. Centocinquant’anni dopo, le missioni avventiste hanno raggiunto migliaia di cuori… ovunque.
Oggi continuiamo ad annunciare, vicino e lontano, che la “beata speranza” sta per realizzarsi (Tito 2:13). Non ci saranno delusioni. Il ritorno di Gesù è sicuro. Chi crede nel Secondo Avvento non sarà deluso, ma svilupperà una speranza trionfante.
E tu, caro amico e cara amica, cosa fai per questo messaggio? Cosa sacrifichi per annunciarlo? Come ti prepari all’incontro con il Signore?
Nel nostro cuore ci sia lo spirito dei pionieri, il loro amore per la Parola di Dio e la loro attenzione per la missione.
(Ribamar Diniz è pastore, scrittore, editore. Ha conseguito un Master in teologia con specializzazione in missione urbana, un Master in storia ed è pastore nella Missione Pará-Amapá, in Brasile).
[Foto e fonte: noticias.adventistas.org/es/. Traduzione: L. Ferrara]
Dillo al mondo, il film
Rivivi l’atmosfera di quello storico 22 ottobre 1844 guardando il film “Dillo al mondo” su HopeMedia Italia, nella versione completa o nei 6 episodi, al seguente link: https://hopemedia.it/dillo-al-mondo/