La nuova indagine della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno in più di 220 paesi offre motivo di preoccupazione. Anche perché la denominazione è presa di mira per l’osservanza del sabato.                                      

Notizie Avventiste/Bettina Krause/ARnews – Gli avventisti affrontano problemi in quasi ogni angolo della terra nell’osservare il sabato come giorno di culto, a causa delle restrizioni continue alla libertà religiosa che risulta meno stabile in tutto il mondo. È quanto traspare dal nuovo studio svolto dalla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

Il “Rapporto mondiale sulla libertà religiosa 2015” utilizza il punto di vista della chiesa, in quanto minoranza religiosa in molti paesi, per valutare la misura e l’efficacia in cui i governi proteggono la libertà religiosa nel mondo, ha affermato ieri il dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa (APLR) della chiesa avventista mondiale, in occasione della presentazione dell’indagine svolta in 223 paesi e territori.

Il rapporto documenta le difficoltà vissute da studenti e lavoratori avventisti nell’osservare il sabato nella maggior parte delle regioni del mondo e in diversi paesi come Bangladesh, Bielorussia, Nicaragua, Sri Lanka, Romania, Russia, Uganda e Zimbabwe.

Avventisti e altre persone di fede vivono in condizioni particolarmente gravose in molti paesi dell’Asia centrale e in luoghi in cui è presente un forte fondamentalismo religioso, che sia indù, buddista o islamico.

“Oggi, milioni di persone soffrono in molte parti del mondo”, ha affermato Ganoune Diop, direttore del dipartimento APLR della chiesa cristiana avventista mondiale, nella sua introduzione al rapporto, “Si tratta di uomini e donne che deliberatamente scelgono di rimanere fedeli al loro credo, piuttosto che compromettere la propria coscienza”.

Per Diop, questo nono rapporto prodotto dalla denominazione dal 1999, rivela tendenze internazionali tutt’altro che incoraggianti. “Nonostante una mobilitazione globale senza precedenti per promuoverla, la situazione della libertà religiosa nel mondo rimane tetra”, ha affermato.

I recenti dati raccolti dalla chiesa, oltre che da altre agenzie, mostrano un panorama della libertà religiosa con più restrizioni e meno stabilità. Ancora più deludente, secondo Diop, è la rapida e minacciosa crescita dei cosiddetti attori non statali, come le organizzazioni terroristiche e i gruppi militari, in molte regioni.

Il rapporto mondiale è unico, poiché presenta una prospettiva decisamente avventista in materia di libertà religiosa. Di ogni paese comprende una visione politica e sociale, un’indagine sulla legislazione in materia, un’analisi della protezione della libertà religiosa nella pratica e una sintesi della recente esperienza vissuta dalla chiesa cristiana avventista in quella giurisdizione.

Diop ha concluso affermando che il rapporto mondiale ha lo scopo di documentare e mettere in luce le sfide in corso e di affermare l’importanza che la chiesa cristiana avventista dà alla libertà religiosa, da essa riconosciuta da lungo tempo come diritto umano fondamentale e carina al tornasole tutte le altre libertà.

Negli anni passati, l’indagine avventista è stata citata in vari rapporti internazionali, tra cui quelli prodotti dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

Il rapporto 2015 è disponibile, in inglese, cliccando qui.