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Il giorno dopo la decisione della Corte Costituzionale, che ha stabilito, scardinando l’ultimo pezzo della legge 40, che la fecondazione eterologa (quella fatta con gameti di donatori al di fuori della coppia) in Italia non è piu’ vietata per legge, non si placano le critiche di chi, con la decisione della Consulta, non e’ assolutamente d’accordo. Ferma la posizione del mondo cattolico: “Non può esistere un “diritto al figlio”, perche’ il figlio e’ una persona”. E’ questo il parere del cardinale Camillo Ruini, che rispecchia quanto affermato da Famiglia Cristiana, che il giorno prima aveva parlato di “ultima follia italiana”. “Torna il mercato della vita”. “Cosi’ si piccona per sentenza la natura di mamma e papa’”. “Senza regole, la tecnologia travolge i valori”. Sono i titoli con cui il quotidiano della Cei, Avvenire, accoglie la sentenza della Consulta. Su questi temi abbiamo sentito il parere di una cristiana evangelica, Monica Fabbri, ricercatrice, per diversi anni membro della commissione bioetica delle chiese valdesi e metodiste