Betty Ambrosetti – Dal 24 al 26 marzo, si è svolto a Poppi (AR) il corso di formazione Aisa per animatori degli scout delle chiese del Centro Italia. L’ultimo si era tenuto nel 2019. È stato un incontro ricco di spunti spirituali fortemente intrecciati con gli aspetti tecnici che caratterizzano lo scoutismo.

Citando Proverbi 4:12, Gionatan Breci, pastore e capo guida scout, ha presentato l’esempio di una corda a tre capi, difficile da rompere per la sua robustezza. Un’immagine calzante per l’animatore scout che, nel compiere il suo lavoro in favore dei ragazzi, trova forza nell’unione con Dio e con gli altri, in un intreccio unico per superare le difficoltà e riuscire al meglio in questa importante missione.

Tanti sono stati i momenti di condivisione, amicizia e scambio di esperienze. Sotto la direzione di un capo guida. abbiamo avuto un interessante spazio di formazione in cui ognuno, corda alla mano, ha potuto imparare e anche trasmettere la propria conoscenza di nodi e tecniche varie, per arrivare alla realizzazione di costruzioni più complesse, come una cucina da campo, mettendo insieme i singoli nodi appresi.

Abbiamo ringraziato di cuore i capi giuda Monica De Paolis, Gianluca Monacciani (Potty) e Gionatan Breci che durante questo weekend, nel trasmettere le loro competenze tecniche, ci hanno donato con dedizione e umiltà molto di più: la loro esperienza di vita.

Siamo tornati ai nostri club Aisa con gli zaini pieni di entusiasmo, sapendo che siamo in tanti a condividere la stessa passione. Ma anche di speranza, rappresentata dai giovani presenti che, dopo il loro percorso scout, hanno deciso di afferrare la corda e mettersi in gioco seguendo l’esempio di chi, nel suo ruolo di animatore, è riuscito a piantare nel loro cuore l’amore altruista di Dio. E questo si rispecchia nella risposta di uno di loro alla domanda: “Perché sei venuto qui?”. “Sono venuto qui perché voglio imparare per poi trasmettere”. In queste parole è racchiuso il senso dell’essere animatori. 

 

 

 

 

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