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In questa intervista di Roberto Vacca tratta dalla diretta RVS del 12 agosto 2021, Raffaele Battista, docente della Facolta’ avventista di teologia di Firenze, s'interroga sulla tentazione ricorrente che le organizzazioni statali incontrano in relazione al cosiddetto "Stato etico", cioè l'ambizione di riformare i cittadini attraverso le leggi per orientarli su un modello etico di tipo laico o religioso. Tentativi del genere erano la norma nel passato ma sono visibili ancora oggi nelle "teocrazie" islamiche, mentre in tempi non lontani il regime fascista aspirava a riformare in profondità l'italiano, per creare una "razza" sportiva, virile e guerriera.
Non mancano le polemiche ancora oggi quando lo Stato, a torto o a ragione, raccomanda o impone certi comportamenti ritenuti dai più virtuosi. L'insegnamento biblico rappresenta lo Stato in modo ambivalente: da una parte come un'autorità posta da Dio per difendere il bene (Romani 13), dall'altra come un'entità diabolica e persecutoria, che si contrappone al progetto di Dio e alla libertà della coscienza (Apocalisse). Alla luce di questa ambivalenza, come dovrebbe orientarsi la coscienza cristiana?
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