Il sabato e l’escatologia
25 Marzo 2025
Il sabato e l’escatologia
25 Marzo 2025

Alcuni elementi di riflessione sul significato del settimo giorno biblico, il sabato. L’autore ne parla in relazione alla dottrina escatologica, che indaga sui destini ultimi dell’umanità e del singolo.

Ángel Manuel Rodríguez – Perché il sabato è così importante negli eventi degli ultimi giorni? Vorrei condividere con voi alcuni pensieri sull’alto significato del sabato alla fine del conflitto cosmico.

Il sabato e l’amore di Dio
Il sabato è l’unico comandamento che identifica Dio sulla base di due delle sue attività: la creazione (Esodo 20:8, 11) e la redenzione (Deuteronomio 5:15). Sono entrambe, così come il vangelo, il risultato dell’opera del Figlio di Dio (Giovanni 1:1-3, 14; Romani 3:23, 24).
La creazione e la redenzione costituiscono le due manifestazioni dell’amore divino più potenti a noi note. La creazione è un’espressione di amore e saggezza (per esempio: Genesi 1:31; Salmi 19:1; 8:3-6; 1 Giovanni 4:8, 16), e la redenzione è l’espressione più gloriosa dell’amore che si sacrifica (Giovanni 3:16; 10:17, 18).
Dio ci ha anche dato il sabato per ricordarci che è un Creatore amorevole. Il cherubino caduto tenterà di mettere a tacere la testimonianza del sabato alla creazione, quale primo atto di amore divino e del vangelo della salvezza attraverso il dono sacrificale d’amore di Cristo.

Il sabato e il carattere di Dio
Dal momento che i dieci comandamenti sono un’espressione verbale del carattere di Dio e il sabato ne fa parte (è il quarto comandamento in Esodo 20:8-11, CEI, ndt), un cambiamento nella legge morale è, di fatto, un attacco contro l’integrità e la perfezione del carattere di Dio. Qualsiasi modifica della legge morale del Signore implica chiaramente l’imperfezione della legge, e più specificamente del Legislatore. Di conseguenza, disobbedire a una legge così imperfetta sarebbe giustificabile legalmente e moralmente. Trasferendo il settimo giorno dal sabato alla domenica, il cherubino decaduto sperava di screditare il carattere di Dio e di manifestare la sua autorità sulla legge. Quando gli esseri umani accettano il cambiamento e obbediscono al nuovo comandamento riconoscono la sua autorità e si sottomettono a lui come vero legislatore.

Il sabato e l’adorazione
Un mutamento nel quarto comandamento porta all’adorazione di un falso Dio. Il sabato è un giorno sacro durante il quale gli esseri umani trovano comunione con il Creatore e Redentore, e lo adorano (leggi, per esempio, Isaia 66:23). Il cherubino decaduto modificò il comandamento in cui la legge e l’adorazione sono profondamente interconnesse. Cambiando il quarto comandamento, cercò di screditare il carattere di Dio e di diventare oggetto di adorazione.

Il genere umano dovrebbe ricordarsi che il sabato è un segno del potere creativo di Dio e che, in quanto talee, egli è l’unico ed esclusivo oggetto di vera adorazione. Gli esseri umani dovrebbero ascoltare nuovamente una proclamazione del vangelo della salvezza per fede in Cristo che non sia contraria alla legge di Dio. La perpetuità della legge deve essere proclamata come prova di questa salvezza che ci spinge a inginocchiarci davanti al Creatore e Redentore in adorazione sincera.

Il sabato come segno di lealtà
L’unicità del sabato lo trasforma in un segno di lealtà verso Dio. Nella lingua ebraica, il decalogo è composto da 152 parole (Esodo 20:3-17). Al centro troviamo l’affermazione: “ma il settimo giorno è il sabato di/per/appartenente a Yahweh”. Questa frase è stata oggetto di dibattito nella storia dell’osservanza del sabato. La specificità del “settimo giorno” ha turbato il mondo cristiano ed è stata infine rimossa, sostenendo che “il settimo giorno” fosse una componente rituale ebraica nel quarto comandamento, senza valore alcuno per i cristiani. Nel testo biblico la specificità del comandamento equivale a un segno di lealtà verso Dio (Esodo 16:23-30). Il cherubino caduto si oppone a questo segno di fedeltà al Signore del tempo della fine ma, paradossalmente, offre a tutti un sabato falso come segno di lealtà verso lui stesso (Apocalisse 13:16).

(Ángel Manuel Rodríguez, dottore in teologia, ha servito come pastore, professore e teologo. Ora è in pensione)

[Immagine di copertina: Pixabay. Fonte: adventistreview.org / Tradotto da Veronica Addazio]  

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