In Iraq sono rimasti meno di 250 mila cristiani
26 Giugno 2017

Lo afferma l’ultimo rapporto di Porte Aperte presentato al Parlamento Europeo all’inizio del mese.

Porte Aperte – A tre anni dal giorno in cui lo Stato islamico ha assunto il controllo della città irachena di Mosul, un nuovo rapporto afferma che il 50-80% della popolazione cristiana dell’Iraq e della Siria è emigrata dall’inizio della guerra civile siriana nel 2011.

L’arrivo dell’Isis ha rappresentato di fatto solo il precipitare di una tendenza già cominciata nel momento in cui i cristiani hanno sperimentato una perdita globale di speranza per un futuro sicuro.

Il nostro rapporto riconosce la difficoltà di produrre dati definitivi, ma prevede che la popolazione cristiana totale dell’Iraq si sia ridotta dagli oltre 300.000 del 2014 ai 200.000-250.000 attuali (molti dei quali sono sfollati interni). Fa notare inoltre che, per i cristiani che si sono stabiliti altrove, ci sono “pochi incentivi” a tornare nei loro paesi di origine. Diversi intervistati affermano che “il Medio Oriente non è più una casa per i cristiani”.

L’Iraq resta il centro di una battaglia terribile. “Per chi lavora in entrambi i paesi, come Porte Aperte, appare chiaro che l’Iraq abbia il futuro più incerto, per quanto appaia difficile da comprendere dall’Italia”, afferma Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Onlus in Italia.

Di fatto sconfiggere l’Isis militarmente non assicurerà un futuro di pace ai cristiani in Iraq (come in Siria). “La comunità internazionale sembra dimenticare che la persecuzione anticristiana era elevata in Iraq ben prima della nascita del califfato. Quando andai in Iraq anni fa, i cristiani subivano attentati, rapimenti, oppressione anche in città come Mosul, oltre che a Baghdad”, continua Cristian Nani.

La sconfitta dell’Isis potrebbe riportare all’oppressione anticristiana pre-esistente, ma con il surplus negativo degli anni di violenze e morte, in cui la devastazione ha fagocitato città e villaggi, il radicalismo ha invaso tutti gli strati sociali e l’odio ha inzuppato questa terra. Senza una visione e una strategia che tenga presente la libertà dei cristiani, il futuro della chiesa è in pericolo.

La presentazione del rapporto presso il Parlamento Europeo, avvenuta il 9 giugno, ha proprio lo scopo di attirare l’attenzione sulla condizione dei cristiani in Medio Oriente, oltre che proporre strumenti di controllo e protezione che gli stessi nostri fratelli e sorelle in Iraq e Siria ci chiedono per garantire loro la possibilità di ritornare e ricostruire i loro paesi.

(Foto: Porte Aperte)

 

Condividi su:

Notizie correlate

Culto evangelico Rai Radio 1. Una risata dal cielo

Culto evangelico Rai Radio 1. Una risata dal cielo

  Domenica 19 maggio, alle 6,35 del mattino, potremo ascoltare una nuova puntata del Culto evangelico sintonizzandoci su Rai Radio 1. Angelo Reginato, pastore battista, terrà la predicazione intitolata “Una risata dal cielo”, basata sul testo di Atti 2:1-13. Il...

Culto evangelico di Pentecoste 2024 su Rai 3

Culto evangelico di Pentecoste 2024 su Rai 3

  Domenica mattina 19 maggio, alle 9.55, Rai 3 trasmetterà in in eurovisione il culto evangelico di Pentecoste, lo speciale di “Protestantesimo” a cura della Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Quest’anno andrà in onda verrà trasmesso dalla chiesa...

Lentini. Giornata Aisa sull’Etna

Lentini. Giornata Aisa sull’Etna

  Alessandra Vinci – Sabato 20 aprile, gli scout Aisa di Lentini hanno trascorso la giornata immersi nei sentieri del monte Etna. Dalla più piccola “Gemma” di 4 anni al più grande “Tizzone” di 8 anni, hanno partecipato con entusiasmo all'escursione. Ospiti nel...

Pin It on Pinterest