Michele Abiusi – Un’altra pioniera della chiesa avventista di Jesi ci ha lasciato. Il 26 settembre, Lina Caracci, vedova Cenci, si è addormentata nel Signore. Nata il 28 settembre 1928, avrebbe compiuto 96 anni. Era stata battezzata nel fiume Esino, il 9 settembre 1949. La chiesa, all’epoca, era ubicata al primo piano di uno stabile in Corso Matteotti e lei, molto giovane, passando da lì, era stata attratta dai canti. Era salita e aveva incontrato il past. Alberto Long che con la sua consorte l’avevano accolta e guidata nello studio della Bibbia.
Lina è cresciuta spiritualmente ricoprendo il ruolo di diaconessa ed era sempre disponibile per gli altri; era anche molto generosa.
L’ho conosciuta nel 1997 quando da Asti sono stato trasferito a Jesi che all’epoca accoglieva i bambini di Chernobyl. Erano sistemati logisticamente in una scuola e poi venivano portati al mare con un pullman del Comune. Lina era sempre presente per dare una mano dove serviva.
L’anno successivo, grazie alla sua unica figlia, Nadia che lavorava ai servizi sociali del Comune, e a suo genero che era presidente del Consiglio comunale, ricevemmo dei locali in comodato d’uso e inaugurammo la sede jesina dell’agenzia umanitaria Adra. Lina era lì quotidianamente, con altre volontarie, per sistemare il vestiario e i prodotti alimentare che ci venivano donati.
Incominciammo anche i primi incontri interconfessionali a livello regionale (a livello locale già erano stati avviati) e lei, insieme ad altri, mi ha sempre accompagnato a Macerata, Senigallia, e altrove; poi è nato il Consiglio delle chiese cristiane marchigiane.
Negli ultimi anni della sua vita, Lina non poteva frequentare più la chiesa, era in una casa di riposo molto ben accudita, ed allora erano le nostre diaconesse che le rendevano visita.
Lascia la figlia, il genero, due nipoti e due pronipoti, ma soprattutto un grande vuoto nella comunità jesina che l’ha sempre amata.
Il rito funebre è stato officiato dal past. Gionatan Breci, lunedì 7 ottobre, dopo la cremazione. Le ceneri di Lina erano in un’urna a forma di Bibbia e la figlia ha testimoniato di quanto lei amasse il Signore, la sua Parola e la chiesa che l’ha sempre accolta come una vera famiglia.
Arrivederci Lina, ti riabbracceremo al ritorno di Cristo.
[Foto proveniente dalla comunità in oggetto]