La Chiesa avventista ha espresso cordoglio per la morte di Boutros-Ghali
23 Febbraio 2016

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

La Chiesa avventista ha espresso cordoglio per la morte di Boutros-Ghali
23 Febbraio 2016

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

csm_Naelachohanboutrosghali-2_5657213c4aIl leader delle Nazioni Unite è stato ricordato come “un eloquente portavoce della tolleranza”.

ARnews/Notizie Avventiste – Il responsabile dei rapporti della Chiesa cristiana avventista con le Nazioni Unite, Nelu Burcea, ha espresso cordoglio per la scomparsa, lo scorso 16 febbraio, dell’ex segretario generale dell’ONU, Boutros Boutros-Ghali, e lo ha ricordato come “un eloquente portavoce della tolleranza e dei diritti umani”, conoscitore delle sfide affrontate dalle minoranze religiose.

Boutros-Ghali, cittadino egiziano che ha guidato le Nazioni Unite dal gennaio 1992 al dicembre 1996, è morto in un ospedale del Cairo, dopo essere stato ricoverato per una frattura al bacino. Aveva 93 anni.

“Mi ha rattristato apprendere questa triste notizia,” ha affermato Nelu Burcea, “Era un uomo la cui vita è stata definita dalla ricerca di un mondo più giusto e pacifico”.

Boutros-Ghali era un cristiano copto che aveva vissuto e lavorato per molti anni nella sua terra islamica, prima come professore di diritto internazionale e relazioni internazionali all’università del Cairo dal 1949 al 1979, poi come viceministro degli esteri del governo egiziano.

“Il dott. Boutros-Ghali conosceva di prima mano le difficoltà affrontate da molte minoranze religiose nel mondo”, ha aggiunto Burcea, “Questa esperienza ha dato maggiore profondità e autorità al suo impegno nella promozione dei diritti umani”.

Quando era segretario delle Nazioni Unite, Boutros-Ghali ha dovuto affrontare diverse crisi mondiali, tra cui la disgregazione della Jugoslavia e il genocidio in Ruanda.

“Il suo ruolo all’ONU, durante i turbolenti anni post-guerra fredda, è stato reso ancora più difficile dalle mutevoli alleanze e dinamiche di potere di una comunità internazionale nuovamente frammentata”, ha continuato Burcea, “Ma a prescindere dalle molteplici critiche sul suo mandato di cinque anni come segretario generale, credo che il dott. Boutros-Ghali sia stato guidato dal desiderio di rendere le Nazioni Unite, come lui stesso diceva, ‘una voce per le persone più deboli e meno considerate’”.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha osservato un minuto di silenzio, lo scorso martedì, per omaggiare Boutros-Ghali, il primo africano a guidare le Nazioni Unite.

Burcea ha ricordato che Boutros-Ghali ha scritto nel suo libro Unvanquished, del 1999, quanto segue: “In un mondo in cui ci sono molti poteri grandi e ricchi, è compito delle Nazioni Unite prestare attenzione agli emarginati a causa di etnia, genere, religione, età, salute, povertà o qualsiasi altro motivo”.

“E queste poche, semplici parole ci danno un’idea chiara della filosofia del diplomatico internazionale Boutros-Ghali”, ha concluso Burcea.

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