Podcast: Download (Duration: 14:29 — 19.9MB)
Il professore di liceo che ha augurato la morte alla figlia di Giorgia Meloni lamenta di essere vittima di un linciaggio. Non intendo contribuirvi anch’io, ma le sue parole sono emblematiche della dissociazione a cui può ridurci il picchiettare per ore sulla tastiera di un computer o di un telefonino. «Ho sbagliato, però non era il caso di crocefiggermi», afferma colui che, anche prima dell’episodio che lo ha consegnato al tribunale dei social, vi interveniva abitualmente in veste di giudice per crocefiggere questo o quello. Stiamo parlando di una persona colta, o comunque acculturata, perfettamente in grado di cogliere i fondamenti del vivere civile, riassumibili nella massima evangelica «non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a te» (dalla rubrica “Il Caffè” di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera del 4 giugno 2025, dal titolo:”Il Vangelo dell’hater”).
Su questa vicenda, che in una certa misura rappresenta l’immagine deformata di un generale deficit di empatia nella nostra società, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno chiesto un parere al pastore avventista Saverio Scuccimarri, docente alla Facoltà avventista di teologia di Firenze.
Immagine: © Ilja Mašík| Dreamstime.com