Lina Ferrara – La poesia è capace di cogliere gli attimi sublimi ma anche i momenti più comuni della vita, regalando ogni volta emozioni e commozione. Così, l’ultima opera di Claudio Coppini, poeta e speaker di Radio Voce della Speranza, accompagna alla riflessione sulla situazione difficile della pandemia nel racconto di un piccolo episodio che muove il cuore e riempie di speranza.
Coppini descrive, o meglio dipinge con le parole, la visita a sua mamma al tempo del Covid-19. Lei è ospite di una Rsa fiorentina. Il coronavirus è stato inclemente con le case di riposo in diverse parti del nostro Paese, dove ha sviluppato contagi e mietuto vittime.
Per questo, le abitudini sono cambiate nelle visite ai parenti in questi luoghi; bisogna rispettare le dovute precauzioni ma… “separati” da un telo di plastica trasparente si può ancora godere di quell’abbraccio che lega una madre a suo figlio fin da quando è venuto al mondo.
La stanza degli abbracci
Amore
scritto in cielo
il nostro,
mamma.
Nemmeno il Covid
che zitto zitto aveva attraversato la porta socchiusa
ha potuto separarci.
Abbracci e coccole
al cellophane,
vibrazioni ravvicinate
oggi nella stanza
degli abbracci.
Cantiamo, cantiamo,
senza saperlo
il nostro canto
si fa preghiera.
E sale al cielo
o forse è il cielo
che scende giù.
Ho sempre creduto fragile
quest'amore,
oggi lo scopro infrangibile.
Ha superato tutto,
anche il Covid.
Sei un mito, mamma!
E qui alla Casa dei nonni, (Rsa il Gignoro)
ho visto angeli travestiti da marziani
danzare notte e giorno,
addomesticare la morte
cantando la vita.
Claudio Coppini
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