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la comunità attraverso la diversità e la divisione, un’unità al servizio del bene comune». E ha parlato dei tre pilastri su cui questa deve poggiarsi («un’unità imperfetta, perché siamo esseri umani imperfetti, ma possibile»): il rispetto per la dignità di ogni essere umano; l’onestà; l’umiltà. Senza unità e senza queste fondamenta, costruiamo la nostra nazione sulla sabbia, ha rimarcato rievocando la nota immagine biblica. In chiusura, dopo alcuni secondi carichi di attesa, negli ultimi quattro minuti si è rivolta direttamente al neoeletto presidente, con toni calmi ma fermi: «Milioni di persone hanno riposto la loro fiducia in lei, che ha sentito la mano provvidenziale di un Dio amorevole: nel nome del nostro Dio, le chiedo di avere pietà delle persone nel nostro paese che adesso hanno paura».
E per rendere più chiaro il messaggio ha elencato le categorie più minacciate: omosessuali e persone transgender, immigrati (che in gran parte non sono criminali, ma lavoratori seri e inseriti nella comunità), ma anche democratici o repubblicani lontani dal suo orientamento. Ci sono molte persone che temono fortemente per la loro vita. Il presidente Trump ha dichiarato tutto il suo disgusto ai giornalisti e preteso le scuse della «cosiddetta vescova» e della «sua chiesa» per quello che non pensava «fosse stato un buon culto» (da Riforma del 31-01-2025, “Eravamo tutti stranieri in questa terra”, di sara E. Tourn).