Le comunità straniere durante il Covid-19
21 Maggio 2020

L’esperienza di un pastore avventista che si occupa di varie chiese e gruppi etnici.

Notizie Avventiste – Le settimane di “confinamento” sono state difficili per la maggior parte di cittadini e residenti del nostro bel Paese, tra di essi anche gli immigrati. Emanuel A. Lascu è il pastore di alcune comunità avventiste della Lombardia, tutte accomunate da una caratteristica: sono formate soprattutto da persone straniere. Nel periodo dell’Io resto a casa, molti di loro hanno fatto i conti con la realtà di non avere nulla da portare in tavola.
“Questi mesi sono stati difficili per tutti” racconta “in particolare per chi si trova fuori dalla propria nazione. Nel mezzo del lock-down, nessuno lavorava, solo pochi, cioè coloro che sono infermieri o trasportatori. Ma per i lavoratori il cui reddito, in generale, è sufficiente di mese in mese, ha rappresentato una vera sfida di sopravvivenza”.

Preso atto della situazione, il past. Lascu si è subito mosso, aiutato dal coordinamento Adra di Sesto San Giovanni. “Quella prima volta sono stato in grado di portare alimenti a 8 famiglie, in tutto 19 persone”.
In seguito, in accordo con la sede nazionale di Adra Italia, gli avventisti che avevano difficoltà sono stati indirizzati presso le amministrazioni locali per ricevere aiuto. “In molti hanno potuto ricevere assistenza” afferma Lascu “Ma c’era ancora un gruppo crescente di stranieri che avevano bisogno di sostegno: famiglie numerose, persone senza documenti o con difficoltà a comunicare in italiano”.

La situazione critica ha generato una forte manifestazione di solidarietà tra i fedeli delle chiese. “L’ultima settimana di aprile, nonostante la sfida finanziaria, siamo stati in grado di portare sollievo a circa 20 famiglie, cioè 36 persone” chiosa il pastore “Tra i membri di chiesa si è attivata tanta solidarietà. Alcuni hanno sostenuto situazioni specifiche dando denaro alle famiglie bisognose, altri hanno pagato per la spesa e l’hanno consegnata. Una ‘sorella nella fede’, che ha un orto e coltiva verdure e legumi per i supermercati, ha consegnato i suoi prodotti ad altre 10 famiglie. Alcuni hanno donato degli smartphone o acquistato schede sim per consentire ai bambini delle famiglie di seguire le lezioni scolastiche online”.

È nel fronteggiare insieme i momenti critici che si rafforzano i legami veri, le relazioni di amicizia sincera, non importa da dove proveniamo e dove siamo. La disponibilità e il coinvolgimento dei fedeli delle chiese che serve hanno impressionato il pastore, “anche se la maggior parte di loro affrontava delle difficoltà economiche. E la reazione di coloro che hanno ricevuto aiuto è stata toccante: alcuni erano in lacrime, altri hanno deciso di condividere con i vicini che si trovavano in una situazione peggiore”.

“Dopo il 4 maggio la maggior parte di loro è tornata al lavoro e la situazione sta diventando meno critica” conclude Lascu “Vorrei ringraziare il Banco Alimentare, Adra Italia, ogni persona coinvolta fino a oggi, ma soprattutto Dio perché ci dà la possibilità di offrire assistenza a chi ha bisogno”.

[Fonte e foto: adraitalia.org]

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