Guardare alla bioetica nell’orizzonte della complessita’ significa proporre un collegamento tra le sue diverse dimensioni: quella medica, che riguarda la nascita dell’uomo, la sua salute, la sua morte dinanzi alle nuove possibilita’ offerte dalle biotecnologie; quella ambientale, che s’interessa alle questioni di valore connesse alle conseguenze pratiche del rapporto tra l’uomo e la natura; quella animale, che si occupa degli aspetti morali, sociali, giuridici delle relazioni dell’uomo con le altre specie. La riflessione filosofica e’ chiamata a un confronto critico con le diverse scienze della vita, dalla biologia alla medicina umana e veterinaria, dall’ecologia all’etologia. Da qui una serie di interrogativi, per molti aspetti inediti: quali sono i confini del nostro universo morale? Quali le nuove frontiere della giustizia? Come raccordare gli interessi dell’umanità attuale con quelli delle generazioni future, dell’ambiente e delle altre specie? La risposta e’ in un umanesimo capace di andare oltre le mura della Citta’ dell’uomo, nel riconoscimento dei nuovi soggetti che appartengono anch’essi alla comunità di vita della terra.

In questo numero di “Leggiamo insieme” Luisella Battaglia, professore ordinario di Filosofia Morale e Bioetica all’Universita’ degli Studi di Genova e Suor Orsola Benincasa di Napoli, e’ stata intervistata da Roberto Vacca in occasione della presentazione alla Facolta’ avventista di teologia di Firenze lo scorso 15 febbraio 2017, del saggio da lei curato “Uomo, natura, animali. Per una bioetica della complessita’” (Edizioni Altravista, 2016). La professoressa Battaglia ha fondato a Genova l’Istituto Italiano di Bioetica, di cui e’ direttore scientifico ed e’ membro, dal 1999, del Comitato Nazionale per la Bioetica.

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