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Nel linguaggio privato e pubblico si chiama spesso la vergogna a sostegno, ma ultimamente pare che si sia perso per strada il significato. E’ proprio vero che non c’e’ piu’ vergogna come si sente dire spesso? Quale aspetto, quale metamorfosi ha subito la vergogna tanto da non farsi piu’ riconoscere? Gabriella Turnaturi in “Vergogna. Metamorfosi di un’emozione” (ed. Feltrinelli, 2012) cerca di capire in quale situazione, esperienze individuali e collettive, si sia oggi nascosta la vergogna. Vi proponiamo un’intervista di Roberto Vacca all’autrice, docente di Sociologia al Dipartimento di scienza della comunicazione dell’Universita’ di Bologna