Si è tenuto a Poppi, in Toscana, il V Convegno sulla relazione d’aiuto.

Sabina Cusin/Selene Amore. Nel weekend dal 21 al 23 ottobre, presso il Centro “Casuccia Visani” a Poppi (AR), si è svolto il V Convegno nazionale avventista sulla relazione d’aiuto, dal titolo “Aspettative e timori. Tra fantasie inconsce e principio di realtà”, organizzato dal Dipartimento Ministeri Avventisti della Famiglia (Maf). L’evento era rivolto a tutti i professionisti che lavorano in questo ambito: psicologi, counselor, assistenti sociali, educatori, insegnanti e figure sanitarie.

“Mamma, c’è un corso sulla relazione di aiuto. È anche per infermieri. Perché non vieni anche tu quest’anno?” mi dice mia figlia un giorno di settembre.
“Anche per infermieri!? Ma è una novità! Però non penso mi diano il turno di riposo per venire, pazienza, sarà per l’anno prossimo” rispondo. Ma con sorpresa, senza aver fatto in tempo a richiederlo, venerdì 21 ottobre è di riposo. “E’ un segno: devo fare questa esperienza” mi dico felice.

Che dire? Poppi è bella anche a ottobre, ma a renderla ancora più bella sono state tutte le persone presenti al convegno. Abbiamo trovato voglia di condividere e di crescere insieme, un modo di comunicare che ci accomuna, costruire e creare relazioni dedicate all’aiuto del prossimo. Sarà, forse, che siamo tutti operatori, anche se impegnati in campi diversi, ma c’era un’intesa particolare in ciascuno. Ogni specialista ha portato il suo già ricco vissuto personale di relazione ma l’intero corso ci ha saputo dare degli strumenti in più per fare ancora meglio.

I relatori si sono preparati con passione e ci hanno saputo trasmettere nozioni di psicologia, esperienze sul campo infermieristico e assistenziale, progetti per il sociale e nel campo dell’educazione. Erano: Elisa Severi (psicologa/psicoterapeuta), che nell’Unione consultori italiani prematrimoniali e matrimoniali si occupa della segretaria nazionale, oltre a collaborare con il Consultorio familiare, i Servizi sociali e il Tribunale di Forlì; Michele Termine (educatore), responsabile Comunità alloggio e Centro diurno disabili, e giudice onorario presso il Tribunale per i minorenni di Torino; Giusy Catalano (assistente sociale e formatore), responsabile dell’area servizi alla persona presso il Comune di Cividate al Piano, Bergamo; Stefano De Vecchis (infermiere), che ha fatto parte del gruppo di lavoro che ha dato vita al Sistema 118 nel Friuli-Venezia Giulia – Dipartimento di emergenza S.C. Pronto soccorso presso l’ospedale Tolmezzo di Udine; Mirela Pascu (psicologa e psicoterapeuta), professoressa di dinamiche relazionali alla Facoltà avventista di teologia di Firenze e co-trainer presso la Scuola specializzazione psicoterapia cognitivo-costruttivista Nòus di Milano.

Ciliegina sulla torta è stata la presenza del past. Eugen Havresciuc che ci ha guidato spiritualmente e ha rafforzato la nostra motivazione principale a svolgere al meglio il nostro lavoro e la nostra missione. La sua guida spirituale ci ha trasmesso l’importanza del servire con amore, lasciando da parte aspettative e timori, o meglio lasciandoli a Dio che conosce ogni cosa e il meglio di ogni cosa.

Questo convegno mi ha insegnato a non dimenticare mai che siamo dei servitori sempre, che chi cerchiamo di aiutare non va giudicato ma capito, e che non siamo onnipotenti, anzi abbiamo bisogno di un legame speciale con il nostro Padre in cielo, in quanto a volte dobbiamo lasciar fare a lui.

Porto nel cuore questo versetto di Galati che dice “Portate i pesi gli uni degli altri così adempirete la legge di Cristo” (6:2).

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