A molte sono stati diagnosticati tumori tipicamente femminili e noduli che potrebbero portare a patologie più gravi.
Per il terzo anno consecutivo, l’Associazione dei medici avventisti (AMA) ha organizzato un viaggio di volontariato in Libano, in collaborazione con il progetto Winners, un’organizzazione benefica e filantropica che si occupa di bambini e adolescenti nel Paese mediorientale.
Nei 16 giorni di intenso lavoro, dal 18 aprile al 4 maggio, circa 2.000 rifugiati siriani e libanesi sono stati curati dall’équipe medica brasiliana a Majdal Anjar, nel Libano orientale, e in altre località dove si trovano i campi profughi delle Nazioni Unite. Le persone hanno ricevuto visite e farmaci gratuiti.
Diverse donne hanno composto il gruppo di specialisti in ginecologia, senologia, neurologia vascolare, pediatria e medicina generale. Presenti anche altri professionisti, tra cui psicologi, fisioterapisti, un dentista e un insegnante di educazione fisica.
Il dott. Fabiano Luz, medico di terapia intensiva e presidente di AMA, si era reso conto, nelle precedenti esperienze, della necessità di rinfoltire l’équipe con più donne.
“Quando i sintomi riguardavano le parti intime, né io, come medico, né il traduttore, potevamo porre domande alle donne siriane per una valutazione clinica. Solo una dottoressa e una traduttrice potevano farlo” ha spiegato.
Questa volta, quindi, il gruppo di volontari era in gran parte al femminile, con l’obiettivo specifico di prendersi cura della salute delle rifugiate siriane, dato che la cultura locale limita molto l’assistenza ginecologica da parte di professionisti uomini.
Scoperte malattie gravi
Secondo il dott. Luz, circa il 90% della popolazione libanese fuma troppo, fino a 80 sigarette al giorno. Questa abitudine incontrollata causa numerose malattie respiratorie, con un alto rischio di infarto e interventi chirurgici. Durante le visite, sono stati diagnosticati gravi casi oncologici, cardiaci e ginecologici.
Per quanto riguarda l’assistenza alle donne, la ginecologa Karin Kiefer Martins ha affermato che “la maggior parte di loro presentava un deficit di crescita, altre avevano difficoltà a seguire una dieta di base”.
Inoltre, in Libano non hanno facile accesso alle cure mediche perché devono pagarle e la maggior parte non ha i soldi e non può permettersi né visite né analisi.
La dott.ssa Ellen Carvalho ha potuto valutare principalmente pazienti con esigenze neurologiche, per lo più donne adulte, ma anche bambini e adolescenti, e alcuni uomini.
“La mia gioia più grande è stata poter curare i bambini e le donne del campo profughi, che ci hanno ricambiato con amore e gratitudine per quel poco che potevamo offrire. È stato incredibile servire queste persone e vedere così tanti professionisti dare il massimo, anche in circostanze sfavorevoli, per aiutare i rifugiati libanesi e siriani” ha affermato Carvalho.
Una missione di accoglienza
Il presidente di AMA ha spiegato di essersi occupato di molte persone con varie patologie in diverse parti del mondo, come Amazzonia, Africa, India, Perù e Argentina. Eppure, assistere i rifugiati di guerra è stata un’esperienza diversa e molto intensa. I siriani, infatti, hanno un passato ormai distrutto, un presente difficile e un futuro incerto, dato che vivono in un Paese che li respinge perché sovraccaricano le infrastrutture libanesi.
“Siamo grati a Dio, per essere riusciti a fornire supporto terapeutico a queste persone sofferenti. È stato molto gratificante poterle aiutare e portare loro un po’ di conforto ” ha concluso il dott. Luz.
[Foto e fonte: Noticias Adventistas brasiliano]
[Traduzione e adattamento: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]









