Notizie Avventiste/EudNews – Antonio Monteiro, pastore avventista, e Bruno Amah, membro della chiesa avventista, sono ancora in prigione a Lomé, in Togo, ormai da oltre un anno e mezzo, accusati di un crimine che non hanno commesso. I dirigenti della chiesa hanno continuato a lavorare, pubblicamente e dietro le quinte, per il loro rilascio. Si sono tenute veglie di preghiera internazionali, organizzate petizioni e inviate lettere a funzionari governativi e diplomatici, senza successo. Monteiro e Amah sono sempre lì, in carcere.
Michel Dufournet, direttore del dipartimento Educazione presso la Federazione delle chiese avventiste della Svizzera, li ha visitati, qualche settimana fa, e ha portato anche alcune donazioni alle famiglie dei due reclusi.
Ha trascorso più di un’ora nel carcere di Lomé, incontrando Amah, Monteiro e molti altri dei 2.000 detenuti che sono stipati in un cortile poco più grande di un campo di calcio.
“Per darvi un’idea”, ha affermato Dufournet, “provate a immaginare uno spazio aperto con un gruppo di 30-40 membri di chiesa radunati che pregano nel bel mezzo di un mercato africano circondati dalle consuete attività della prigione: furto, spaccio, corruzione e guardie armate. Per darvi tutti i dettagli, ci vorrebbe un libro”.
Bruno Amah è stato tanto sorpreso nel vedere Dufournet da non riuscire a dire una parola per molto tempo, felice di ricevere i messaggi di incoraggiamento da fratelli e sorelle in fede di Francia e Svizzera.
“Sembrano in buona salute”, ha continuato Dufournet, “Le loro mogli fanno in modo che abbiano qualcosa da mangiare tutti i giorni”.
Dufournet ha incontrato anche Elise, moglie di Amah, e i loro tre figli di 7, 5 e 3 anni. Tutta la famiglia soffre molto per la situazione e sogna di andare in un paese dove poter vivere in pace, dopo la liberazione del marito.
Elise riceve aiuto e sostegno da molte persone. La sorella di Bruno è un notaio di Lomé, e sembra essere il principale supporto legale; ci sono anche diversi altri credenti che offrono un aiuto costante. Gli abitanti del Togo sono poverissimi, ma la solidarietà è molto forte.
“Il Signore veglia su di lei e sui suoi figli. Infatti è sorpresa nel constatare come Dio intervenga attraverso degli estranei come voi e me. A quanto pare, era arrivato il nostro turno nel dare aiuto”, ha concluso Dufournet.
In una lettera, Amah afferma: “È con grande emozione che vi scrivo per esprimere la mia più profonda gratitudine. Grazie per il sostegno e le preghiere, sono sicuro che il Signore le ha udite. Continuiamo a essere fiduciosi … Ogni giorno ricevo incoraggiamento dai seguenti testi biblici: Salmo 42:2 e Giobbe 37:1-7. Che la pace e la grazia di Dio sia con voi”.
Anche il past. Monteiro ha inviato un messaggio: “Grazie per la vostra solidarietà … e le vostre preghiere. La situazione qui non è cambiata, ma tutto quello che so è che Dio è potente ed è all’opera. Vi chiedo di continuare a pregare per noi, perché ne sentiamo gli effetti. … La vita dietro le sbarre è molto diversa, amara e difficile … ma Gesù ha reso le cose più accettabili, così gli sono sempre vicino in preghiera. In Cristo siamo più che vincitori. Proprio così, un anno, sei mesi e 21 giorni! Continuate a inviarci messaggi e a chiamarci; ci incoraggiano molto e leniscono il nostro dolore. I messaggi possono essere in portoghese, spagnolo, inglese o italiano”.
Per inviare un messaggio, scritto in testo semplice, ad Antonio Monteiro dos Anjos e Bruno Amah: anjos.antonio2012@gmail.com