Il 1° novembre, la chiesa avventista di Napoli ha vissuto un sabato di ringraziamento ricco di gioia, lodi e simboli. Per l’occasione, l’ambiente è stato decorato appositamente per ricreare l’atmosfera della Festa biblica delle Capanne, con una capanna in bambù ispirata alle tende israeliane. Cibi tradizionali e altri ornamenti hanno contribuito a trasformare la chiesa in uno spazio permeato di gratitudine e celebrazione.
L’incontro si è aperto con un momento musicale. Numerosi sono stati i canti di lode comunitaria al Signore, alternati a letture, recitazione di salmi e testimonianze, durante le quali la chiesa intera ha espresso la propria riconoscenza. Tra gli episodi più significativi, spicca il canto 399 dell’innario, dal titolo “O mio Signor, se guardo il ciel”, che è stato eseguito in diverse lingue. Questa scelta ha scaldato i cuori dei presenti, creando un’armonia sorprendente, nonostante la varietà linguistica.
Il sermone, in linea con la tematica del ringraziamento, ha ribadito l’importanza di riconoscere la gioia come dono e responsabilità. Ha richiamato l’intento biblico della festa: fermarsi, ricordare e condividere. Messaggi di gratitudine, riflessione personale e speranza hanno attraversato le testimonianze, dando vita a un momento di comunione sincera e intensa.
La scenografia della capanna, i simboli legati alla tradizione israelita e la coralità dei canti hanno contribuito a dare a questo sabato un carattere particolare, intrecciando memoria e attualità, spiritualità e partecipazione. È stata una giornata che rimarrà impressa nei cuori dei membri e degli ospiti presenti.
Marco Sayko
[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]








