Come i media avventisti hanno comunicato la nomina del nuovo presidente Erton Köhler.

La nomina del past. Erton Köhler alla presidenza della Chiesa mondiale, avvenuta nella seconda giornata di lavori dell’Assemblea della Conferenza Generale (CG), il 4 luglio a St. Louis (Stati Uniti), è stata comunicata da tutti i media avventisti delle varie Unioni e Divisioni. Quale approccio hanno usato e cosa hanno evidenziato di questo pastore che serve la denominazione a vari livelli da molti anni?

La maggior parte dei contenuti internazionali hanno riportato le parole di Köhler dette a caldo subito dopo la nomina: “Nessuno è preparato a un momento come questo”.

La testata avventista brasiliana ha accolto con piacere la nomina di Köhler, originario del Paese sudamericano. “Per la prima volta dal 1863” esordisce la notizia “la Chiesa avventista affida l’incarico di presidente mondiale a una persona proveniente dal Sudamerica”. E aggiunge subito dopo: “Köhler è il quinto presidente della denominazione che non è nato negli Stati Uniti”.

Il nuovo presidente arriva al vertice della denominazione in un tempo caratterizzato da rapidi cambiamenti e sfide enormi da affrontare, come secolarizzazione, moralità, fiducia istituzionale, progresso tecnologico.

Il metodo di lavoro di Köhler è: “La preghiera viene prima di tutto”. Lo evidenzia BIA, il servizio di informazione dell’Unione avventista franco-belga, che completa il pensiero del presidente con le sue parole: “Non gestisco un’azienda, mi occupo della Chiesa di Dio”.
BIA riporta anche la reazione emotiva della figlia che, piangendo, ha chiesto al papà di rifiutare la nomina, perché conosce il costo di questo incarico, dato che Köhler ha già servito a capo di una Regione della Chiesa avventista.

TEDNews, della Divisione transeuropea, riporta il testo biblico preferito del nuovo presidente, da lui condiviso nel messaggio ai delegati: “Tu, non temere, perché io sono con te; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (Isaia 41:10).
E identifica anche la priorità assoluta secondo il presidente: l’unità della Chiesa. “La nostra missione sarà compiuta quando saremo uniti. Credo nell’integrazione…” ha affermato il neo presidente.

Del primo messaggio di Köhler, il servizio stampa avventista in lingua tedesca, APD, riporta gli stessi concetti e sottolinea l’importanza della comunione con Dio, dell’unità, dell’identità e della missione.

Adventist Record, testata di Australia e Nuova Zelanda, pone l’accento sulla gratitudine espressa da Köhler alla Chiesa, anche a coloro che “esprimono opinioni diverse… Siete parte della famiglia e anche noi vi apprezziamo”. Insomma, Köhler è il presidente di tutti: “Sarò aperto a parlare con tutti, ma sarò fedele alla Bibbia… Devo essere la guida di tutti, non solo di una parte della Chiesa, ma di tutta la Chiesa”.

Troviamo uno sguardo diverso in due testate indipendenti.
La rivista online Spectrum Magazine, pur notando come Köhler sia passato con il 90,15% dei voti, non risparmia alcune critiche al suo passato di dirigente regionale.
“Köhler è stato presidente della Divisione sudamericana (SAD) dal 2007 al 2021 e per quei 14 anni ha centralizzato teologicamente e burocraticamente l’avventismo nel continente” dice Spectrum.
“Il lungo mandato di Köhler nella SAD ha portato a risultati controversi” afferma ancora. Parla di una crescita modesta nella SAD e del numero enorme di giovani andati via dalla denominazione in 9 anni, non equamente controbilanciato da quanti sono entrati a far parte della Chiesa nello stesso periodo di tempo. Inoltre, secondo Spectrum, “Köhler è anche noto per essersi opposto pubblicamente alla consacrazione delle donne al ministero pastorale e per aver espresso opinioni anti-cultura pop sullo stile di vita avventista”.

Nel dare la notizia, Adventist Today (AT), evidenzia subito che nella prima conferenza stampa da presidente, Köhler ha segnato una netta rottura con il mandato di Ted Wilson. “Köhler ha affrontato domande difficili con un mix di umorismo, franchezza e la volontà di confrontarsi con voci precedentemente emarginate. Resta da vedere se questo rappresenti un vero cambiamento o una nuova strategia di pubbliche relazioni” commenta AT.

Il nuovo presidente ha sottolineato l’importanza di accogliere i media indipendenti: “Spectrum, ho sentito Adventist Today e altri. Fate parte della nostra Chiesa. Non siete degli estranei. Fate parte della nostra chiesa. Possiamo parlare. Possiamo dialogare” ha affermato Köhler.
È un cambiamento di tono notevole, ma resta da vedere se porterà a una maggiore trasparenza o semplicemente a un maggiore dialogo, riconosce AT.

“La prima conferenza stampa di Köhler è stata uno studio sui contrasti: aperta, spiritosa e inclusiva, con la volontà di confrontarsi anche con i critici della Chiesa” conclude AT “Ha semplificato questioni complesse, si è umanizzato e ha dato un nuovo tono alla leadership avventista. Ma come ha ammesso lo stesso Köhler, ‘il tempo ci dirà’ se questo nuovo stile porterà a un vero cambiamento. Per ora, gli avventisti hanno un dirigente che è almeno disposto a parlare, e a volte è da lì che inizia il cambiamento”.

Intanto noi, Chiesa avventista, ricordiamoci sempre del past. Köhler, e della sua famiglia, nelle nostre preghiere.

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[Foto: Nathaniel Reid – Ingrid Gallardo – Gerhard Weiner / Adventist Media Exchange (CC BY 4.0)]
[Articolo a cura di Lina Ferrara, HopeMedia Italia]