mixed_nutsNotizie Avventiste – Ad affermarlo è uno studio globale di riferimento presentato alla fine di febbraio durante il VI Congresso internazionale sull’alimentazione vegetariana tenutosi nell’Università avventista Loma Linda. Le persone che seguono una dieta mediterranea a base vegetale, integrata con noci o olio d’oliva, hanno benefici a lungo termine che includono una riduzione del 30 per cento del rischio di malattie cardiovascolari.

Lo studio, che sarà pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha coinvolto 7.447 persone dai 55 agli 80 anni ad alto rischio di malattia cardiovascolare ma senza sintomi. Rispetto a una dieta povera di grassi, i risultati favoriscono le due diete mediterranee integrate con noci o con olio extra vergine di oliva, i cui gli effetti benefici si estendono a: peso corporeo, pressione arteriosa, insulino-resistenza, lipidi nel sangue, ossidazione lipidica e infiammazione sistemica.

Denominato “Predimed”, cioè “Prevenzione con la Dieta Mediterranea”, lo studio è iniziato nel 2003 ed è stato completato nel 2011. I partecipanti sono stati seguiti per una media di 4,8 anni. “Lo scopo di Predimed era quello di determinare se una dieta mediterranea a base vegetale, integrata con la frutta a guscio, come noci, mandorle e nocciole, oppure con l’olio extra vergine di oliva, rispetto ad una dieta povera di grassi, può aiutare a prevenire le malattie cardiovascolari, come la morte cardiovascolare, l’infarto e l’ictus”, ha affermato il dott. Miguel Angel Martinez, dell’Università di Navarra, in Spagna, uno dei principali ricercatori dello studio presentato in contemporanea a Loma Linda e in Spagna.

“Abbiamo visto che la dieta mediterranea ha un’efficacia preventiva anche sulle variabili secondarie, compresa la morte per tutte le cause e l’incidenza di diabete e sindrome metabolica”, ha aggiunto Martinez.

La dieta mediterranea è seguita da coloro che vivono nei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo e include frutta e verdura fresca, pesce, cereali integrali, legumi e grassi nutrienti, tra cui noci e olio d’oliva.

“Questo studio è un primo esempio di ricerca internazionale condivisa a questo congresso cui partecipano 800 accademici, ricercatori, dietisti e altre persone impegnate nella ricerca sui vantaggi dell’alimentazione a base vegetale”, ha affermato Joan Sabaté, presidente del Congresso internazionale sull’alimentazione vegetariana e presidente del dipartimento di Nutrizione presso la Scuola di Salute pubblica dell’Università Loma Linda.

Sabaté è stato uno dei principali ricercatori di uno studio che collegava direttamente il consumo di noci a una significativa riduzione dei livelli di colesterolo sierico, i cui risultati sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine nel 1993.

“Vent’anni fa, abbiamo pubblicato uno studio che mostra i benefici per la salute della frutta a guscio”, ha affermato Sabaté. “Ora i risultati di questo ultimo studio presentato anche a Loma Linda dimostrano che un’alimentazione a base vegetale, arricchita di grassi vegetali non raffinati, può avere effetti duraturi sulla salute del cuore e su una vita produttiva”.

Al Congresso sull’alimentazione vegetariana, organizzato ogni cinque anni, sono state presentati anche ricerche su argomenti quale la relazione tra dieta e longevità, la riduzione del rischio di osteoporosi e come le diete vegetariane possono ridurre il peso.

Per maggiori informazioni visitare i siti in inglese: www.predimed.org; www.walnuts.org/med-diet.

 

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