Maol/Jarrod Stackelroth – Grazie alle offerte del 13° sabato, due cliniche avventiste sono state aperte in zone isolate della Papua Nuova Guinea, per offrire assistenza sanitaria agli abitanti bisognosi. Il dipartimento della Salute della Divisione Pacifico del Sud della Chiesa spera di costruire in tutto quattro cliniche con i 212.750 dollari ricevuti dall’offerta del 13° sabato nel 2013. Il progetto è stato inoltre finanziato anche dalle offerte raccolte, nello stesso anno, nella Missione della Divisione.
«Le comunità sono state scelte proprio a causa del loro isolamento, della mancanza di strutture mediche nelle vicinanze e della scarsa presenza avventista nella zona», hanno affermato i dirigenti della Divisione.
Una clinica-ambulatorio è stata costruita per dare assistenza ai 5.000 abitanti del villaggio Bahula, nella Provincia di Morobe, in Papua Nuova Guinea. Ha sei posti letto, è costata 77.355 dollari ed è stata edificata dal una squadra edile della Papua Nuova Guinea. Doveva ricevere anche l’aiuto da un team australiano, ma le inondazioni avvenute nella zona hanno tagliato fuori la comunità e il viaggio è stato annullato. Sarà gestita dal personale della Missione avventista di Morobe.
L’altra clinica si trova nel villaggio Arufi, nella Provincia occidentale della Papua Nuova Guinea. Ha cinque posti letto, è costata 71.040 dollari ed è stata completata da un team arrivato dall’Australia. Un’infermiera part-time visita Arufi regolarmente da quando l’edificio è stato completato, e al momento si cerca di assumere un’infermiera fissa. Una delle sfide per la realizzazione di questo progetto è stata la mancanza di ghiaia per il calcestruzzo, che è dovuta arrivare in aereo.
Entrambe le cliniche sono provviste di energia solare e serbatoi di acqua, e offrono un servizio sanitario ambulatoriale, assistenza al parto, vaccini e cura della salute delle mamme e dei bambini.
È in programma la costruzione di una terza clinica sull’isola di Malakula, nella nazione insulare di Vanuatu. Ma i lavori sono stati sospesi dopo il passaggio del ciclone Pam che ha devastato il paese a metà marzo. I materiali arrivano da Santo, la più grande isola di Vanuatu, che è stata meno colpita dal ciclone, e i lavori dovrebbero riprendere presto.