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Una folla di musulmani inferociti ha assaltato e dato alle fiamme oltre venti chiese e diverse case a Jaranwala, villaggio cristiano alla periferia della città di Faisalabad, nel Punjab pachistano. L’attacco è scattato dopo che un gruppo di fanatici religiosi ha accusato due cristiani di blasfemia per «aver bruciato una copia del Corano»: un reato punibile in Pakistan — dove l’Islam è religione di Stato — con la pena di morte, in base a una legge dell’era coloniale ma resa più rigida nel 1980. Da allora nessuna condanna a morte è stata eseguita, ma 89 persone sono state uccise, per lo più linciate dalla folla. Il governo ha inviato pattuglie dell’esercito e di polizia e ha riferito di 129 arrestati. Sarebbero però stati rilasciati in serata, riferisce Acs. Il Punjab è la regione dove è maggiore la concentrazione delle minoranze religiose e con la stragrande maggioranza delle denunce per blasfemia ("Assaltate chiese e case dei cristiani in Punjab", dal "Corriere della Sera" del 18-08-2023).
Claudio Coppini e Roberto Vacca ne parlano con Cristian Nani, direttore di Porte Aperte Italia, un’organizzazione evangelica internazionale al servizio dei cristiani perseguitati nel mondo.
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