da Redazione HopeMedia Italia | 9 Lug 2025 | GC2025, Notizie
Il percorso per portare la musica sul palco principale dell’Assemblea della Conferenza Generale.
La musica è uno strumento potente per preparare il cuore, calmare la mente e dare il tono al culto. “La musica è stata creata per uno scopo sacro, per elevare i pensieri a ciò che è puro, nobile e sublime, e per risvegliare devozione e gratitudine verso Dio” – E. G. White, Christian Education, p. 62.
Consapevole di questo ruolo sacro, il gruppo che coordina la musica all’Assemblea della Conferenza Generale (CG) prende molto seriamente la propria responsabilità. E mentre le dolci note di voci e strumenti si diffondono nella cupola dell’America’s Center, il cielo sembra avvicinarsi.

Il complesso processo di selezione musicale inizia tre anni prima dell’Assemblea. Un gruppo di esperti lavora con ciascuna delle 13 Divisioni e dei territori collegati per nominare un coordinatore musicale regionale. Questi invita università, accademie, scuole superiori e chiese locali, con talenti musicali, a presentare audizioni. La commissione musicale di Divisione sceglie quindi le esecuzioni da proporre al Comitato musicale della CG per l’esame finale.
Questa commissione valuta l’adeguatezza culturale, la correttezza teologica e l’originalità, dando spazio a cori di bambini, gruppi missionari, composizioni originali o ensemble provenienti da zone del mondo segnate da difficoltà. Gaspar Colón, vicepresidente del Comitato musicale della CG, spiega: “Cerchiamo ispirazione anche nelle espressioni di lode che nascono in luoghi dove la vita è dura”.

Una volta approvato, il brano viene assegnato al luogo della performance: il palco principale, le sale per giovani o bambini, o il Teatro Ferrara, al piano terra del centro congressi. I musicisti selezionati vengono avvisati con largo anticipo per organizzare la partecipazione all’Assemblea. Spesso i gruppi devono raccogliere fondi e chiedere i visti, procedure che richiedono tempo. Il Comitato musicale fornisce lettere di invito utili per facilitare l’ottenimento del visto presso le ambasciate.
Un ulteriore passaggio riguarda l’ufficio legale della Chiesa mondiale, che revisiona ogni canzone, ogni testo e traduzione, compresi gli inni di pubblico dominio, per garantire i diritti legali di trasmissione.
Quando i musicisti arrivano, si registrano presso l’ufficio musicale principale nella Cupola dell’America’s Center, dove ricevono il loro programma.

Lindsey Mills, cantautrice del Colorado, negli Stati Uniti, è alla sua prima partecipazione all’Assemblea. Ha condiviso la sua canzone, A Thousand Fires, sul palco principale dopo le testimonianze del programma Global Total Member Involvement, venerdì sera. Ha raccontato: “Appena arrivi, informi il comitato della tua presenza, devono sapere dove si trovano i loro musicisti! Prenotano le sale prove e organizzano i sound check quando possibile. Poi, quando arriva il momento della tua esibizione, aspetti dietro le quinte fino al tuo turno, così sei pronta a salire sul palco”. La sua emozione nel trasmettere il messaggio attraverso la musica era palpabile.
Possiamo affermare con fiducia che ogni solista, gruppo o strumentista condivide lo stesso entusiasmo mentre si prepara a elevare e “risvegliare nel cuore la devozione e la gratitudine verso Dio” durante la sessantaduesima Assemblea della Conferenza Generale.

[Fonte: Beth Thomas su Adventist Review. Traduzione di Rachele Conti, Il Messaggero Avventista ]
[Foto: David B. Sherwin, Seth Shaffer, Andreea Epistatu, Nathaniel Reid/Adventist Review]
da Redazione HopeMedia Italia | 9 Lug 2025 | GC2025, Notizie
Notizie Avventiste – L’8 luglio, i delegati, riuniti all’Assemblea Mondiale di St. Louis, hanno nominato Ruben de Abreu alla carica di segretario esecutivo della Divisione intereuropea (EUD) e riconfermato Norbert Zens a quella di tesoriere.
Conosciamo il nuovo segretario
Ruben De Abreu è originario del Portogallo, è sposato con Véronique e ha due figli. Ha spesso affermato che la sua vocazione è essere pastore e la sua passione è occuparsi dei giovani, pur considerando l’amministrazione un mezzo essenziale affinché la Chiesa possa compiere la sua missione.
Ora lascia il suo incarico di presidente dell’Unione di Federazioni avventiste di Francia, Belgio e Lussemburgo (UFB), ed entra a far parte del nuovo gruppo dirigente dell’EUD per il quinquennio 2025-2030.

Prima di servire nel territorio franco-belga, De Abreu ha ricoperto diversi ruoli in Portogallo, tra cui quello di direttore del Dipartimento per la Gioventù e di segretario generale dell’Unione avventista portoghese. Nel 2013 è stato chiamato alla presidenza dell’UFB (Unione franco-belga). È stato confermato due volte a questa carica, nel 2018 e nel 2023. Sotto la sua guida, l’UFB ha puntato sulla formazione, la coesione e l’impegno missionario, con una visione riassunta dal suo motto: “Formare, unire, coinvolgere”.
Accettando questo nuovo incarico, Ruben De Abreu passa da dirigente per un territorio nazionale a quello di coordinamento dell’intera EUD. Il segretario esecutivo è uno dei tre principali responsabili di una Divisione, insieme al presidente e al tesoriere.
Le sue responsabilità saranno principalmente amministrative e strategiche. In qualità di segretario esecutivo, sarà responsabile del buon funzionamento dell’istituzione. Si occuperà della preparazione operativa dei comitati amministrativi e del monitoraggio delle loro decisioni. Supervisionerà inoltre l’intero apparato amministrativo, inclusa la gestione degli archivi, la raccolta di statistiche e il costante aggiornamento dei regolamenti e delle normative interne (Working Policy). Oltre a queste funzioni strutturali, il suo ruolo è fondamentalmente legato alla missione, poiché il segretariato è responsabile del coordinamento della strategia missionaria in tutto il territorio della Divisione. Questa funzione è un pilastro della governance, che garantisce il buon funzionamento dell’istituzione a sostegno della missione della Chiesa.

Conosciamo il tesoriere
Norbert Zens è sposato con Christine, che condivide il suo impegno. La sua riconferma a tesoriere garantisce stabilità nella gestione finanziaria della Divisione intereuropea per i prossimi cinque anni.
Zens è tesoriere dell’EUD dal 2010, quando i delegati dell’Assemblea Mondiale di Atlanta votarono a favore della sua nomina. Il suo servizio nella Chiesa era iniziato in Austria, come direttore amministrativo del Seminario avventista di Bogenhofen, per nove anni. Nel 2004 è diventato direttore associato del Servizio di revisione contabile della Chiesa mondiale (GCAS).per la Regione euroafricana, ora intereuropea.
Per Zens, il ruolo di tesoriere va oltre la semplice gestione delle cifre. Lo intende come un sostegno diretto alla missione della Chiesa, attraverso l’amministrazione onesta delle risorse che le sono state affidate dai fedeli. Questa visione è al centro del suo impegno: “La missione del tesoriere della Chiesa va oltre la gestione finanziaria di un’organizzazione; è inseparabile dalla missione” ha affermato in occasione della sua consacrazione nel novembre 2019.
Il tesoriere sottolinea anche la trasparenza finanziaria e la fedeltà nell’assegnazione dei fondi. Oltre a dirigere la tesoreria dell’EUD, Zens supervisiona anche i Dipartimenti Gestione Cristiana della Vita, delle Pubblicazioni e delle donazioni pianificate.

Alla direzione della Divisione
Con queste nomine si completa la triade dirigenziale dell’EUD. Il segretario, Ruben De Abreu, lavorerà a stretto contatto con il tesoriere, Norbert Zens, e con il presidente, Barna Magyarosi, nominato il giorno precedente. Insieme, saranno responsabili dell’attuazione del piano strategico della Chiesa avventista in un territorio che si estende dall’Europa centrale a quella del sud e dell’est.
[Foto: EUD, Joana Areosa e David Milard. Fonte: EUD e BIA francese] [
[Traduzione e adattamento a cura di Lina Ferrara, HopeMedia Italia]
da Redazione HopeMedia Italia | 9 Lug 2025 | GC2025, Notizie
Riflettendo sull’eredità di Ted N. C. Wilson.
La comunità avventista mondiale si sofferma a riflettere sulla leadership di pastore Ted Wilson, dopo 15 anni da presidente, caratterizzata da convinzione, fedeltà e da una risoluta attenzione alla missione.
I 27 anni di mandato di Wilson presso la Conferenza Generale (due anni come segretario associato e 10 anni come vicepresidente generale) hanno attraversato diversi cambiamenti culturali, una crescente complessità globale, una pandemia mondiale e discussioni teologiche interne. In tutto questo, è rimasto un pastore leale, radicato nella Scrittura e nello Spirito di profezia, mantenendo un impegno incrollabile sul messaggio dei tre angeli.
Eletto presidente nel 2010, Wilson ha ereditato una Chiesa globale in rapida espansione, soprattutto nel sud del mondo (la maggioranza mondiale). Wilson ha enfatizzato il metodo storico-grammaticale nell’ermeneutica biblica, incoraggiando la Chiesa ad affidarsi al potere della Scrittura che parla da sola. Oltre al primato della Scrittura, ha sostenuto i principi del risveglio spirituale e dell’evangelizzazione personale, l’autorità della voce profetica di Ellen G. White, la fedeltà al modello letterale della creazione in sei giorni e un sacerdozio di tutti i credenti. Tutte posizioni che gli hanno guadagnato ammirazione e critiche. Le sue passioni si sono manifestate in iniziative come Risveglio e riforma, Coinvolgimento totale dei membri, un Ministero onnicomprensivo della salute, il Progetto sul libro Il gran conflitto e Missione alle città. Questi sforzi hanno ispirato milioni di membri laici a impegnarsi nel ministero personale, in particolare nelle aree urbane non raggiunte. Ha costantemente sottolineato la centralità della Bibbia, la giustizia di Gesù Cristo che giustifica e santifica e il ruolo della seconda venuta di Cristo nella vita e nella testimonianza avventista.

Wilson era profondamente preoccupato di impedire la frammentazione e la diluizione del movimento avventista. Per i suoi critici, rappresentava un’occasione persa per la Chiesa di abbracciare il liberalismo e il relativismo. A prescindere dalla prospettiva, pochi mettono in dubbio la profondità della sua integrità, la forza delle sue convinzioni o la sincerità della sua fede nel fatto che stesse agendo nel migliore interesse della Chiesa. Ted N. C. Wilson lascia l’incarico dopo aver plasmato un’intera generazione di dirigenti e identità avventista, giovani e meno giovani. Il suo impatto sarà misurato non solo dai battesimi, dalle iniziative o dai Paesi visitati, ma dagli innumerevoli membri totalmente coinvolti in tutto il mondo che si sono sentiti chiamati, preparati e incoraggiati dalla sua chiamata a proclamare il vangelo eterno “a ogni nazione, tribù, lingua e popolo”.
Con l’inizio di un nuovo periodo per la nostra Chiesa, l’eredità di Wilson rimane indelebilmente intrecciata nel suo tessuto: un’eredità di coscienza, fedeltà e urgenza. Wilson ha senza dubbio lasciato la Chiesa più concentrata, più globale e più radicata nella sua visione fondante. La fine del suo mandato segna la fine di un’era, ma chiaramente non la fine della sua influenza.
[Fonte: Justin Kim su Adventist Review, July 7, 2025. General Conference Session Bulletin 3, p. 8. Traduzione: Francesco Mosca, Il Messaggero Avventista]
[Foto: Nikolay Stoykov/Adventist Media Exchange (CC BY 4.0)]
da Redazione HopeMedia Italia | 9 Lug 2025 | GC2025, Notizie
La proposta di Adventist Review, la storica testata della Chiesa avventista fondata nel 1849. Oltre agli articoli firmati dalla sua squadra di giornalisti, la rivista pubblica un blog con uno stile diretto e spontaneo.
Notizie Avventiste – Se pensiamo all’Assemblea Mondiale della Chiesa avventista in corso a St. Louis (Usa), di certo ci viene in mente tutta la serie di incontri, riunioni, discussioni di vitale importanza per il presente e il futuro della denominazione. Ma una comunità di fede non è solo questo. Anche, ma non solo.
Dirigenti, delegati e volontari impegnati fino al 12 luglio nel centro congressi americano sono delle persone. Uomini e donne chiamati a vivere la missione in prima persona, a testimoniare la loro fede e a delineare delle strategie, restando però sempre degli esseri umani: con i loro pensieri, le sensazioni, le impressioni e le storie di vita che si intrecciano con quelle degli altri in maniera talvolta seria, talvolta (perché no) anche buffa.
Tutta questa componente umana e relazionale rimarrebbe nascosta e sconosciuta al resto della comunità avventista se non ci fosse il web! In particolare, ci ha colpito positivamente la produzione del blog di Adventist Review. La testata, fondata dai pionieri James ed Ellen G. White nel 1849, è una rivista di punta della Chiesa avventista. Accanto alla copertura media più classica, agli articoli, alle news e agli approfondimenti più canonici e istituzionali, Adventist Review invita a leggere il suo blog che potete consultare qui. I post sono introdotti da una breve presentazione che delinea l’intento degli autori: raccogliere le “prospettive e i pensieri dello staff, dei delegati e di quanti partecipano all’Assemblea della Conferenza Generale (CG)”.

Scorrendo i titoli dei vari contributi in rete, possiamo scoprire tanti punti di vista differenti. La libertà del mezzo (i blog sono nati proprio con l’idea di essere dei “diari” del web dinamici e senza grosse restrizioni) permette la libera espressione del pensiero, senza doversi adeguare a una linea editoriale stabilita dai piani alti. Così, ecco pubblicate tante storie, le curiosità raccolte dietro le quinte e i ricordi personali di chi scrive. Quando ad esempio si partecipava all’Assemblea della CG da bambini, con la famiglia, e di come poi, diventati genitori, si ha la responsabilità di fare in modo che i propri figli trovino uno spazio tutto per loro. Oppure, il racconto dell’entusiasmo provato all’inizio delle prime riunioni di questa nuova Assemblea Mondiale. Una lettura trasversale e immediata sugli eventi.
In fondo, questo è il bello di essere blogger e “storyteller” (narratori di storie): un approccio stilistico sempre più diffuso e adottato anche da molte aziende per proporre una comunicazione spontanea ma profonda. Il diario digitale consente di esprimersi nel modo più sincero e semplice possibile, per parlare al cuore delle persone. Una dimostrazione di come la tecnologia e la creatività possano essere messe al servizio del Signore per raggiungere chiunque, all’interno della chiesa e fuori. Comunicare in modo diretto e intelligente abbatte i confini degli approcci più tradizionali, stimola l’empatia e ci avvicina. Facendoci vivere lo spirito di comunità, i sogni, le aspettative e le responsabilità che animano i delegati e i dirigenti presenti a St. Louis.
[Articolo di Veronica Addazio, HopeMedia Italia]
[Immagini: Adventist Reviews e kalhh su Pixabay.com]
da Redazione HopeMedia Italia | 8 Lug 2025 | GC2025, Notizie
Mário Brito ha presentato il rapporto della Divisione intereuropea all’Assemblea di St. Louis, e ha passato il testimone a Barna Magiarosy.
Notizie Avventiste – Il 7 luglio è stata una giornata memorabile alla 62ª Assemblea Mondiale della Chiesa avventista. La Divisione intereuropea ha presentato il suo rapporto. Erano le 20.20 di lunedì sera quando il segretario associato per il settore EUD, Claude Richli, ha chiamato sul palco il presidente EUD uscente, Mário Brito, e il presidente EUD fresco di nomina, Barna Magiarosy, in una cerimonia caratterizzata dalla continuità istituzionale e dal calore della comunione cristiana.
Il rapporto EUD
Mário Brito ha esordito spiegando il concetto alla base del rapporto EUD: i 150 anni di storia della missione in Europa.
Una Divisione variegata e dinamica
La Divisione intereuropea (EUD) della Chiesa Avventista del Settimo Giorno è una parte dinamica e multiculturale del movimento avventista globale. Con sede a Berna, in Svizzera, sovrintende al lavoro della denominazione in 20 Paesi europei del centro, ovest e sud, quali Andorra, Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Gibilterra, Santa Sede, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo, Malta, Monaco, Portogallo, Romania, San Marino, Slovacchia, Spagna e Svizzera. La popolazione complessiva di questi territori supera i 345 milioni di persone.
Con circa 185.000 membri battezzati che si riuniscono in 2.519 chiese e 563 gruppi, l’EUD è uno straordinario mosaico di lingue e culture, amministrato da sei Unioni di Federazioni e cinque Unioni di chiese, che garantiscono la dirigenza e una missione contestualizzata a livello locale.
La Divisione e le sue Unioni sostengono diverse istituzioni, tra cui 11 case editrici, 8 centri media, 27 Istituti di cura e 121 Istituti scolastici, dagli asili nido alle università. Tra queste, L’EUD gestisce direttamente l’Università di Friedensau in Germania, il Campus Adventiste du Salève in Francia, la Clinique La Lignière in Svizzera, la Casa Editrice Safeliz in Spagna e HopeMedia Europe in Germania. Questa rete è il palcoscenico di programmi di evangelizzazione, istruzione, salute e comunicazione, che promuovono la missione della Chiesa in tutto il continente.

Un’eredità nella storia: 150 anni di missione in Europa
Le radici della Chiesa avventista in Europa risalgono al XIX secolo. Il messaggio avventista raggiunse per la prima volta il vecchio continente grazie all’impegno del missionario Michael B. Czechowski, un sacerdote cattolico polacco che si convertì all’avventismo e portò il vangelo in Svizzera negli anni ’60 dell’Ottocento.
Nel 1874, John N. Andrews fu il primo missionario inviato dalla Conferenza Generale della Chiesa. Arrivò in Svizzera e gettò solide basi per la costruzione di istituzioni e per l’evangelizzazione. I primi anni furono caratterizzati da un intenso lavoro missionario, nonostante le pressioni governative e delle chiese di Stato e maggioritarie. Successivamente si svilupparono le istituzioni primarie, come le case editrici e le scuole, seguite dall’espansione dei Ministeri per la promozione della Salute.
Nel corso del tempo, la Chiesa avventista europea ha vissuto guerre, rivoluzioni, persecuzioni religiose e, molto spesso, un laicismo aggressivo. Nonostante le sfide, la denominazione ha continuato ad andare avanti e a condividere il messaggio biblico di cura per gli altri e di speranza in Cristo.
Con i suoi 150 anni di attività avventista in Europa, l’EUD riflette ancora lo spirito pionieristico di quei primi missionari, ma con la sensibilità culturale e le esigenze spirituali della società moderna.
Visione strategica 2022-2025: “Andrò a raggiungere il mondo”
Il piano strategico della Divisione intereuropea, in linea con quello della Chiesa mondiale, “Andrò”, articola visione e missione chiare e contestualizzate. La strategia ruota attorno a quattro aree fondamentali:
a. Crescita nello Spirito: “Alla ricerca di Dio”. Questa enfasi stimola lo sviluppo spirituale dell’individuo, della famiglia e della comunità. Invita a una maggiore partecipazione allo studio della Bibbia, alla preghiera e al culto, e conduce a una vita spirituale dinamica che ha effetto sugli altri.
b. Crescita nelle relazioni: “Alla ricerca di Dio”. Obiettivo primario è creare un clima ecclesiale positivo, in cui le chiese locali sono invitate a costruire forti legami relazionali, a sostenere il benessere emotivo e a mantenere una cultura del servizio e della compassione reciproca.
c Crescita nella missione: “Alla ricerca di Dio”. Questa fase mira a dare energia alla missione come stile di vita. Il programma pone l’accento sulla testimonianza nelle città, la fondazione di nuove chiese, la missione digitale e l’evangelizzazione creativa, con particolare attenzione al coinvolgimento dei giovani e dei membri laici. Piani innovativi, come i programmi missionari speciali delle Unioni, l’apertura di centri di speranza nelle città e i progetti digitali, sono i cardini di questa strategia.
d. Crescita della dirigenza: “Andare oltre con Dio”. Lo sviluppo della dirigenza è incluso nella missione sostenibile. L’EUD investe nella formazione di pastori e dirigenti laici affinché abbiano una visione, siano resilienti e orientati alla missione; li prepara a guidare la chiesa in un ambiente plurale, spesso secolare.
Il piano richiede anche la collaborazione tra i dipartimenti a livello locale. Le risorse e i materiali vengono sviluppati in consultazione con i dirigenti d’Unione per rispondere alle esigenze espresse dalle comunità locali, in particolare per evitare che i membri lascino la denominazione e per quanto riguarda il discepolato e la testimonianza pubblica.
Principali attività e iniziative missionarie
Dal 2022 al 2025, la Divisione intereuropea ha sviluppato una serie di importanti iniziative su evangelizzazione, media, istruzione, salute, giovani e impegno nella società. Di seguito sono riportati alcuni punti salienti.
1. Evangelizzazione e sviluppo della Chiesa
Nonostante il diffondersi crescente del secolarismo in Europa, la Divisione intereuropea continua a promuovere l’opera missionaria. Al momento, l’EUD supporta 88 progetti nel suo territorio, tra cui i 24 di Missione Globale e i 41 a livello di Unioni.
Un fondamento di questo approccio è la creazione di centri di speranza nelle città, già presenti in otto località. Sono centri comunitari multifunzionali che offrono servizi come l’educazione alla salute, l’insegnamento della lingua e lo studio della Bibbia. Questi centri rispondono alle esigenze locali, fungendo sia da centri di servizio che da portali spirituali.
I progetti “His Hands”, presenti in otto regioni, sono iniziative di volontariato rivolte alla collettività, che incoraggiano i membri di chiesa ad aiutare il prossimo con atti di servizio e assistenza sociale. Queste iniziative hanno creato solidi ponti di fiducia tra la chiesa e la collettività in generale, aprendo spesso le porte a conversazioni spirituali e studi biblici.
Cinque progetti dei media per la missione amplificano ulteriormente la testimonianza con l’utilizzo di piattaforme contemporanee per diffondere la speranza sui media digitali e radiotelevisivi.
Questa strategia olistica esprime l’intento dell’EUD di inserire la missione nella vita di tutti i giorni e di incontrare le persone lì dove si trovano: fisicamente, emotivamente e spiritualmente. Tramite attività sociali, di istruzione, di testimonianza ubana e di evangelizzazione digitale, l’EUD continua a dare priorità all’annuncio del vangelo in un’Europa pluralista. Invita anche i membri e le istituzioni a essere lungimiranti, flessibili e saldamente radicati nella missione di amore e trasformazione di Cristo.
2. Missione dei media e discepolato digitale
Consapevole del potere di cambiamento delle piattaforme digitali, l’EUD attribuisce un’elevata priorità ai media in quanto strumenti missionari per raggiungere le persone che potrebbero non mettere mai piede in una chiesa. Attraverso le collaborazioni con HopeMedia Europa e otto centri locali, la chiesa sviluppa contenuti che coinvolgono la cultura digitale contemporanea.
Uno degli spazi importanti di questa strategia è il GAiN Europa, che è diventato un centro per professionisti dei media, direttori delle Comunicazioni, coordinatori dei Ministeri Personali, responsabili dell’editoria, animatori dei giovani e missionari digitali. GAiN Europa sviluppa collaborazioni che consentono ai leader di utilizzare le nuove tecnologie e le risorse media per la missione.
Negli ultimi anni, GAiN Europa si è concentrato in particolare sulla preparazione di giovani influencer per Gesù, rendendoli capaci di essere discepoli digitali che utilizzano le loro piattaforme per condividere fede, speranza e compassione. Gli eventi includono workshop, laboratori di idee e networking che mettono in contatto i creativi con progetti orientati alla missione. La crescita da 186 partecipanti a Bucarest (2022) a 295 a Budva (2024) rivela l’aumento dell’interesse e del coinvolgimento dei ministeri locali, provenienti da EUD e TED (Divisione transeuropea).
Il progetto di collaborazione dei media a livello globale (Global Media Collaborative Initiative), ex progetto della rete dei media (Media Network Project), ora sotto la guida e il supporto della Conferenza Generale, è un’iniziativa di cooperazione avviata da EUD, TED e HopeMedia Europa nel 2016, che riunisce una rete crescente di Divisioni e centri media di tutto il mondo, impegnati in attività missionarie. Da “Papà” a “Scopo”, l’ultimo progetto di produzione, sono stati realizzate numerosi materiali multimediali sui diversi argomenti prodotti e rivolti a un vasto pubblico nel mondo.
3. Educazione avventista: plasmare le menti, plasmare la missione
L’istruzione rimane un pilastro del mandato dell’EUD che sul suo territorio conta 121 scuole avventiste, di cui 83 asili e scuole primarie, 28 scuole secondarie, 3 corsi di formazione per operatori e 7 università. Queste scuole non sono solo istituzioni di apprendimento accademico, ma centri di missione, strettamente integrati nelle chiese e nelle comunità locali.
In una regione in cui l’istruzione pubblica è gratuita e spesso di alta qualità, le scuole avventiste offrono qualcosa di unico e prezioso: una comunità aperta e accogliente che incoraggia studenti e insegnanti a incontrare Gesù. Questa solida base spirituale, combinata con la qualità accademica, ha reso molte di queste istituzioni scolastiche dei centri di speranza. Sono sempre più numerose le scuole aperte nelle città dove il potenziale missionario è maggiore.
Un esempio significativo è quello di Bucarest, in Romania, dove la vecchia chiesa del “Labirinto” è stata ristrutturata e trasformata in una nuova scuola. L’aula magna è diventata il luogo dei servizi religiosi sabbatici della chiesa locale, a simboleggiare la fusione tra istruzione e redenzione.
4. Ministeri per la promozione della Salute
L’attenzione alla salute offre tante opportunità alla missione nelle culture secolarizzate. Le 27 istituzioni sanitarie della Divisione (ospedali, cliniche, centri per la vita) offrono cure e assistenza incentrate su Cristo, e sono luoghi di speranza nelle loro comunità. L’EUD promuove l’educazione a uno stile di vita sano e la prevenzione, con programmi di benessere, SalutExpò e seminari. Il messaggio della salute olistica trova grande riscontro tra i cittadini europei e offre una testimonianza moderna e compassionevole della fede avventista.
La Clinique La Lignière, in Svizzera, in funzione da oltre 115 anni, è un classico esempio di questa missione. Si è evoluta in un’istituzione integrata, che si occupa delle necessità fisiche, psicologiche, sociali e spirituali. La recente apertura di una succursale a Losanna testimonia l’enfasi posta sulla guarigione completa e l’investimento della Divisione nel suo sviluppo.
Anche l’Ospedale Waldfriede di Berlino pone al centro la dignità, la responsabilità personale e l’assistenza spirituale. Ai pazienti viene proposta una filosofia di vita sana e di guarigione redentiva, fondata sulla relazione con Dio.
Importanza è stata data alla formazione e all’aggiornamento dei sanitari avventisti. Incontri come il Congresso Vita Salus Lifestyle Center a Coimbra, in Portogallo, hanno registrato oltre 220 partecipanti da tutto il mondo; il che dimostra quanto il modello di divulgazione sanitaria dell’EUD affascini le persone ovunque, aprendo opportunità di missione.
5. Coinvolgimento nella società e canali di testimonianza
L’impegno nella società è un pilastro della testimonianza dell’EUD. Insieme all’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (ADRA), la Chiesa ha risposto rapidamente alle crisi umanitarie, come ad esempio la guerra in Ucraina. In tutta la Divisione, le comunità avventiste locali, le scuole e i centri sanitari hanno unito le forze con ADRA per offrire rifugio ai profughi, distribuire aiuti e portare speranza. Giovani e anziani hanno reso le chiese dei centri di accoglienza e di ministero pratico.
La Divisione esprime il suo impegno in favore della libertà religiosa con un forte sostegno alle iniziative del Dipartimento APLR. L’EUD difende la libertà di coscienza in collaborazione con l’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa (AIDLR). Le attività principali comprendono forum internazionali, ad esempio il simposio AIDLR del 2023 sulla libertà di espressione religiosa, con la presenza di oltre 80 esperti internazionali; e il forum “Fede per i diritti” in collaborazione con le Nazioni Unite e l’Università di Coimbra, nel 2024.
In presenza di norme sociali mutevoli, la Chiesa risponde anche alle sfide ai valori biblici in modo inequivocabilmente cortese. Un esempio è la Conferenza biblica sulla sessualità del 2024, tenutasi nella città bulgara di Plovdiv, in cui i leader della Chiesa hanno riaffermato i principi biblici e sottolineato l’amore incondizionato. Queste iniziative rafforzano la determinazione dell’EUD a farsi portavoce dei principi biblici e di coscienza, nonché promotrice di guarigione e giustizia in un mondo sempre più complesso.
6. Ministeri in favore della Gioventù e attività scout
In un continente n fase di invecchiamento demografico, la passione e la dedizione dei giovani sono raggi di speranza. Con un’energia contagiosa e l’entusiasmo per la missione, i giovani rimodellano l’attività della Chiesa avventista in Europa con progetti innovativi e un vivace impegno missionario.
Negli ultimi 50 anni, il Dipartimento dei Ministeri per la Gioventù dell’EUD si è concentrato sulla preparazione dei giovani al servizio, sullo sviluppo del loro rapporto con Dio e sulla creazione di relazioni solide, in modo che possano gettare le basi per progetti di impatto sociale.
Uno di questi è AMiCUS Romania, con oltre 1.000 studenti e professionisti in 13 centri universitari. Questo ministero promuove il volontariato, l’auto-miglioramento e le attività civiche, portando speranza e cambiamento nelle comunità. In Germania, “1 anno per Gesù” è un’esperienza di discepolato creativo in cui i giovani svolgono un anno di servizio missionario e comunitario. Questo li prepara alla missione durante la vita e lascia un’eredità sociale duratura. “Next Meet”, dalla Spagna, risponde ai bisogni reali delle comunità, attraverso un’attività di testimonianza creativa, che ha un’influenza duratura sulle comunità all’estero.
Al Camporee EUD degli scout Esploratori, tenuto nel 2023 a Friedensau, in Germania, hanno partecipato oltre 2.700 adolescenti provenienti da 14 Paesi. Ci sono stati momenti di culto, studio della Bibbia, dialogo interculturale e formazione del carattere. Si è trattato di un evento di portata eccezionale, che ha dato a ragazzi e ragazze la possibilità di far propria la fede e la missione.
La missione in un’Europa che cambia
La Divisione intereuropea si trova al crocevia tra storia e innovazione, in occasione della commemorazione dei 150 anni di missione. Preserviamo il nostro passato, basato sull’impegno missionario personale e istituzionale, mentre abbracciamo con coraggio le sfide odierne: secolarismo, diversità e digitalizzazione.
Guidata dalla sua visione e alimentata dallo Spirito Santo, l’EUD rimane una testimonianza vivente dell’amore di Dio in Europa. Sia che si tratti di predicare, portare guarigione, insegnare o svolgere un ministero, la Divisione è fermamente impegnata nella sua missione di proclamare il vangelo eterno con chiarezza, compassione e speranza, desiderosa di comunicarlo “a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo” (Apocalisse 14:6).
Lla storia della Chiesa avventista in Europa non è ancora conclusa. La Divisione intereuropea va avanti, con fede e perseveranza, radicata nel passato, in sintonia con il presente, protesa verso l’eternità.
[Foto: Nikolay Stoykov /Adventist Media Exchange. Fonte: EUD. Traduzione: Lina Ferrara, HopeMedia Italia]