Continua ad aumentare la persecuzione anticristiana nel mondo.

Notizie Avventiste – Porte Aperte ha pubblicato, il 17 gennaio, la nuova edizione della World Watch List (Wwl), la classifica negativa che elenca i 50 Paesi in cui i cristiani sono esposti a dure persecuzioni a causa della loro fede. Cresce ancora la persecuzione anticristiana in termini assoluti, mantenendo l’impressionante accelerazione degli ultimi dieci anni. 
“Non solo i massacri e i rapimenti, ma le oltre 14.000 chiese, cliniche e scuole cristiane attaccate o chiuse, le oltre 27.000 attività economiche saccheggiate o distrutte, costringono alla fuga famiglie e intere comunità cristiane, dando vita a esodi inumani e a una ‘Chiesa profuga’ che grida aiuto” ha dichiarato Cristian Nani, direttore di Porte Aperte.

Salgono a oltre 365 milioni nel mondo (erano 360 nella Wwl 2023) le persone che sperimentano almeno un livello alto di persecuzione e discriminazione perché sono cristiane. 
“In 31 anni di ricerca” ha aggiunto Nani “registriamo un costante aumento della persecuzione anticristiana in termini assoluti! Il 2023 è dunque un anno record: 1 cristiano su 7 patisce discriminazione o persecuzione a causa della sua fede. È cruciale tornare a parlare di libertà religiosa nel dibattito pubblico”.

Aumentano da 11 a 13 i Paesi che mostrano un livello di persecuzione e discriminazione definibile estremo. La Corea del Nord rimane stabile al primo posto (lo è dal 2002). I rimpatri forzati di fuggitivi nordcoreani da parte della Cina (che li destina a carcere, tortura e in alcuni casi alla morte), uniti alla politica del regime nordcoreano di tolleranza zero per i cristiani, rendono impossibile vivere la fede cristiana in questo Paese.

Le altre nazioni della top 10 in cui si verifica la più grave persecuzione dei cristiani dopo la Corea del Nord, sono Somalia, Libia, Eritrea, Yemen, Nigeria, Pakistan, Sudan, Iran e Afghanistan. I Paesi più popolosi del mondo, India e Cina, si classificano all’undicesimo e al diciannovesimo posto.

La violenza in numeri 
La World Watch List 2024 fotografa la persecuzione avvenuta nel mondo dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023. E documenta quanto segue: 
– 4.998 cristiani nel mondo sono stati uccisi perché praticavano la loro fede. È probabile che il numero di casi non denunciati sia significativamente più elevato, ma numerosi conflitti hanno reso difficile la documentazione. 
– 42.849 cristiani hanno subito violenza fisica o minacce di morte (29.411 solo nel 2023). 
– 3.231 le vittime di abusi, stupri e matrimoni forzati, la punta di un iceberg; 
– Gli attacchi alle case abitate da cristiani sono aumentati del 371% rispetto al 2023 (da 4.547 a 21.431). 
– 278.716 cristiani sono stati espulsi dalle loro case o costretti a nascondersi, più del doppio rispetto ai 124.310 dell’anno precedente. 
– 365 milioni di cristiani in tutto il mondo affrontano livelli almeno elevati di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede.

Violenza e abusi contro le donne (e non solo) 
"Lo ripetiamo ogni anno: è difficile raccogliere dati certi sul numero di vittime di stupro e abusi a causa della fede" esordisce Porte Aperte nel trasmettere i dati sulla persecuzione contro le donne cristiane "In molti Paesi le denunce sono rare, per ragioni culturali e sociali.Tuttavia, un dato minimo di partenza, secondo le nostre stime incrociate con testimonianze raccolte, è 2.622 (erano 2.126 nella Wwl 2023), a cui si sommano oltre 609 matrimoni forzati. Questi sono la punta di un iceberg ben più imponente. La vulnerabilità domestica colpisce specificamente le donne e i bambini appartenenti alle minoranze. Porte Aperte negli ultimi anni sta potenziando la ricerca sul campo della violenza di genere, scoperchiando un universo di abusi sconvolgente. In Nigeria la violenza sessuale viene usata come arma per terrorizzare le comunità cristiane, così come in Burkina Faso, Congo DR, Camerun e Repubblica Centrafricana. Ma abusi si sono registrati anche in Siria, Pakistan, Arabia Saudita e India".

I cristiani dell’Africa subsahariana più colpiti dalla violenza 
Come negli anni precedenti, la maggior parte degli omicidi di cristiani è avvenuta nei Paesi subsahariani. “Più si destabilizza l’Africa Subsahariana, più cresce la violenza su base religiosa in quell’area per mano di milizie jihadiste e allevatori islamici Fulani. Si stima che oltre 16 milioni di cristiani sono sfollati o rifugiati in questa regione, mentre la Nigeria rimane l’epicentro di massacri con oltre 4.100 cristiani uccisi” ha affermato il direttore di Porte Aperte.

In Etiopia, il numero degli attacchi contro chiese, istituzioni religiose e scuole è salito a 284 rispetto ai 22 dell’anno precedente. In Burkina Faso e nella Repubblica Centrafricana, più di 1.000 imprese cristiane sono state bruciate, saccheggiate o confiscate, un aumento di dieci volte rispetto al numero totale di attacchi contro chiese, istituzioni religiose e scuole avvenuti nell’anno precedente. Altri Paesi africani sono a rischio di uno sviluppo simile.

Chiuse  migliaia di chiese nella Repubblica popolare cinese 
In Cina, il regime di Xi Jinping ha chiuso o distrutto diverse migliaia di chiese utilizzando misure vecchie e nuove. In Pakistan e India, invece, si tratterebbe di folle incitate ad attaccare le chiese. Secondo l’arcivescovo di Imphal, nello stato indiano di Manipur, nel maggio 2023 sono state distrutte 249 chiese in sole 36 ore, per un totale di circa 400. Più di cento cristiani sono stati assassinati e decine di migliaia sono stati sfollati. L’Onu ha dichiarato in un comunicato di essere sconvolta da queste violenze, in particolare contro le ragazze e le donne cristiane. In India, almeno 160 cristiani sono stati assassinati dai nazionalisti indù a causa della loro fede, rispetto ai 17 dell’anno precedente. In tutto il mondo, gli attacchi alle chiese e alle loro strutture sono aumentati notevolmente, da 2.110 a 14.766.

In Nicaragua e a Cuba le dittature comuniste sono sempre più ostili alla Chiesa. Il governo del presidente Ortega ha chiuso chiese, stazioni radio e università in Nicaragua ed ha espulso preti e suore dal Paese. Al vescovo Rolando Álvarez, come a tanti altri, è stata revocata la cittadinanza. È stato condannato a 26 anni di prigione per tradimento.

L’indice della persecuzione nel mondo 
Porte Aperte sostiene i cristiani perseguitati attraverso progetti di aiuto in oltre 70 Paesi ed esamina ogni anno la portata della violenza, dell’oppressione statale e dell’ostilità sociale e ufficiale nei confronti dei cristiani in circa 100 Paesi. I dati al riguardo vengono forniti dalle reti ecclesiastiche interessate, dagli avvocati regionali per i diritti umani, dagli analisti e dagli esperti di Porte Aperte Internazionale. Il rispetto della metodologia del Wwl è controllato e certificato dall’Istituto Internazionale per la Libertà Religiosa. 

[Foto e fonte: Porte Aperte]

 

 

 

 

 

Condividi

Articoli recenti