– Dopo il 25 aprile
Editoriale del past. Daniele Benini, direttore nazionale di Radio Voce della Speranza, riflette sulla comune attitudine a guardare e considerare il passato, senza memoria. La nostra storia è terribile, carica di violenza e morti, e ancora oggi, nei Paesi occidentali, non siamo stati capaci di apprendere nulla dal nostro recente passato. Eppure la parola di Dio ha può dirci qualcosa di importante. Nella Lettera ai Romani, l’apostolo Paolo parla di perseveranza e consolazione e ci invita a guardare con speranza al nostro futuro, senza dimenticare da dove arriviamo: “Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento, affinché mediante la perseveranza e la consolazione delle Scritture noi riteniamo la speranza” (Ro 15:4).
– Il fragile cammino della libertà di stampa
Il 3 maggio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale della libertà di stampa. Proclamata nel 1993 dall’Assemblea generale dell’Onu, questa ricorrenza ricorda a tutti il principio inviolabile di libertà sancito dall’articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Mario Calvagno e Carmen Zammataro ne parlano con Veronica Addazio, vice direttore nazionale di Rvs e coordinatrice dell’emittente di Roma.
– Nutrifitness. Perché alcune diete falliscono?
Siamo condannati ai chili di troppo e al rischio obesità anche tra i giovanissimi? Come cambiare le nostre abitudini e stili di vita? E soprattutto, come migliorare forma fisica e mentale? Sono alcuni degli interrogativi affrontati, giovedì 3 maggio, al convegno “Nutrifitness. Obiettivo benessere”, organizzato dal prof. Giacomo Mangiaracina, medico e docente di salute pubblica al Dipartimento di medicina e psicologia dell’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Agenzia nazionale per la prevenzione. L’intervista al prof. Mangiaracina è a cura di Carmen Zammataro e Mario Calvagno.
– Leggiamo insieme. Teologia per tempi incerti
In questo numero, Claudio Coppini e Roberto Vacca intervistano Brunetto Salvarani, teologo, giornalista e scrittore, autore del libro Teologia per tempi incerti (ed. Laterza).La Bibbia come straordinaria scuola di umanità. E di fragilità. “I personaggi della Bibbia si affannano e lavorano, s’innamorano e combattono, mentono e tradiscono, uccidono e vengono uccisi, desiderano e sognano, mangiano e si emozionano: sono, dunque, come gli uomini e le donne di ogni tempo e di ogni luogo, di ieri e di oggi, chiamati a fare i conti con la fragilità dell’essere umani. Questa è la chiave di lettura con cui Brunetto Salvarani ci presenta alcune figure del libro sacro agli ebrei e ai cristiani” (fonte: laterza.it).
Bibbia Expo a Genova. Viaggio nella storia e nella cultura della Bibbia
In questo numero di “A tu per tu”, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno intervistato la pastora Silvia Vadi, responsabile del Corso biblico per corrispondenza online e collaboratrice dell’iniziativa Bibbia Expo. All’evento, che si è tenuto a Genova dal 19 al 25 aprile, è stato possibile visitare diversi stand espositivi dove erano in mostra molteplici versioni antiche della Bibbia e una riproduzione in miniatura degli arredi dell’antico Tempio di Gerusalemme con apposite didascalie. Al Bibbia Expo i visitatori hanno potuto intraprendere un itinerario storico-culturale, spiegato in ogni sua tappa da personale abilitato.
– Sfogliando il giornale. Problema plastica
In questo numero di “Sfogliando il giornale”, Roberto Vacca e Claudio Coppini parlano con il prof. Alberto Castagnola, economista, specializzato sui temi internazionali con forti attenzioni ambientaliste. Insieme commentano l’articolo “In Italia microplastiche in mare come negli oceani: siamo messi male perfino alle Tremiti“, apparso su la Repubblica. Si legge nell’articolo: “Buon bagno fra 8.900 pezzi di plastica. Se in questi mesi avete sentito parlare delle grandi isole di plastica del Pacifico, di vortici di detriti e superfici inquinanti grandi tre volte la Francia nel bel mezzo dell’oceano, senza magari dargli il giusto peso vista la lontananza, ricredetevi: le acque italiane del Mediterraneo, per livelli di microplastiche, sono ‘messe male’ tanto quanto quelle degli oceani”.