Qatar. Restrizioni e confinamento per le chiese cristiane
23 Novembre 2022

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Qatar. Restrizioni e confinamento per le chiese cristiane
23 Novembre 2022

In collaborazione con la redazione della rivista Il Messaggero Avventista.

Notizie Avventiste – “Mentre i tifosi di calcio di tutto il mondo si riuniscono in Qatar per la Coppa del Mondo Fifa 2022, perché tutte le chiese cristiane ufficialmente registrate in Qatar sono confinate in un unico distretto?” si chiede una portavoce di Porte Aperte. 
“I visitatori vengono incoraggiati a visitare i musei, gli antichi siti del patrimonio culturale del Qatar e i centri commerciali, ma una cosa che non potranno fare sarà visitare una chiesa” afferma Anastasia Hartman, di Porte Aperte in Medio Oriente “La vivace comunità cristiana del Paese è stata totalmente nascosta”.

Divieti
Tutte le chiese cristiane ufficialmente registrate in Qatar si trovano in uno stesso distretto nella capitale Doha: il complesso di Mesaimeer. Questo complesso è aperto ai cristiani che fanno parte della consistente comunità di espatriati nel Paese, e l’accesso è consentito anche ai visitatori non musulmani. Alle chiese non è permesso esporre all’esterno simboli religiosi, come ad esempio le croci. Le persone originarie del Qatar non sono ammesse all’interno del complesso. Al di fuori esistono alcune chiese di espatriati, ma non hanno il permesso legale di praticare la propria religione” informa Porte Aperte.

"Nel 2020, con la diffusione del Covid-19, il governo ha inviato una comunicazione alle chiese informandole che il permesso di riunirsi al di fuori del complesso era sospeso" sottolinea Anastasia Hartman “Questo ha lasciato oltre un centinaio di chiese senza permesso di operare. Ora che la pandemia si è attenuata, il Paese è di nuovo aperto. Tuttavia, non vi sono segnali che indichino un permesso di riapertura per le chiese. Alcuni segnali indicavano un possibile rilascio di licenze da parte del governo, ma questo poi non è successo”.

La chiesa avventista 
Nel complesso di Mesaimeer, a Doha, si trova anche la chiesa avventista del Qatar. È stata in grado di riaprire dopo la pandemia di Covid-19 nel marzo 2022 ed è visitata principalmente da persone provenienti da Paesi asiatici. Ecco il sito web con immagini delle attività: www.sdachurchdoha.org/

Convertiti senza permesso 
Intanto, l’esiguo numero di qatarini convertiti al cristianesimo non ha il permesso ufficiale di riunirsi o di esercitare la propria fede. La conversione a una religione diversa dall’islam è considerata apostasia ed è ufficialmente punibile con la morte secondo la sharia. Questa punizione estrema non viene messa in atto da molti anni, ma le famiglie musulmane e i membri della comunità subiscono enormi pressioni. La conversione dall'islam non può essere riconosciuta ufficialmente, con conseguenti problemi legali e perdita di status, custodia dei figli e proprietà, avverte Porte Aperte che aggiunge, sia i cristiani autoctoni sia gli espatriati convertiti al cristianesimo rischiano discriminazione, molestie e monitoraggio da parte della polizia.

Anche le lavoratrici domestiche, per lo più donne cristiane delle Filippine, non hanno vita facile a causa della loro particolare situazione e della dipendenza che ne deriva. Secondo un comunicato stampa dell'Alleanza Evangelica della Germania, spesso non sono in grado di vivere adeguatamente la loro fede.

La libertà di religione un diritto umano 
Il complesso di Mesaimeer è stato creato dal padre dell’attuale Emiro del Qatar, come un atto da parte del governo per promuovere il dialogo interreligioso. Anastasia Hartman afferma: "Si tratta di un gesto positivo. Tuttavia, ora il complesso è decisamente sovraffollato. È ora che i cristiani del Qatar abbiano libertà, perché la libertà religiosa è un diritto umano e non un aspetto da nascondere, come fosse qualcosa di cui vergognarsi".

"L’articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite afferma che ognuno dovrebbe avere la possibilità di esprimere la propria fede nell’insegnamento, nella pratica, nel culto e nell’osservanza" ricorda Cristian Nani, direttore di Porte Aperte in Italia.

"Se da un lato apprezziamo i passi avanti per ospitare le congregazioni di espatriati nel complesso di Mesaimeer, Porte Aperte chiede che alle organizzazioni religiose, sia quelle composte da qatarini sia quelle formate da stranieri, venga pacificamente permesso di operare, senza subire interferenze o essere monitorate".

Il Qatar si trova al diciottesimo posto nella World Watch List di Porte Aperte, la mappa che classifica i primi 50 Paesi in cui i cristiani affrontano un livello alto di persecuzione e discriminazione a motivo della propria fede.

[Foto: Open Doors. Fonte: Porte Aperte e Apd]

 

 

 

 

Condividi su:

Notizie correlate

Torino. Gemellaggio con l’AISA di Genova

Torino. Gemellaggio con l’AISA di Genova

Nel weekend 21 - 23 novembre, gli scout della chiesa avventista di Torino  hanno accolto con entusiasmo il gruppo AISA di Genova per un gemellaggio ricco di attività, spiritualità e tanto divertimento. Venerdì. Accoglienza e primi legami Gli scout ospiti sono arrivati...

Per Natale regala qualcosa di veramente utile

Per Natale regala qualcosa di veramente utile

Le proposte ADV dei “freschi di stampa”. In questo periodo dell’anno siamo alla ricerca di regali per i nostri cari. Un buon libro può essere un’ottima idea. Inoltre, è più di un semplice dono, è un rifugio, una scoperta, un viaggio verso esperienze profonde. Le...

Forlì. Seminario sulla salute

Forlì. Seminario sulla salute

La chiesa avventista di Forlì ha organizzato a Predappio (FC) una serie di incontri sulla salute. Qualche settimana prima dell’evento, il 18 ottobre, gli stand della SalutExpò hanno movimentato il sabato pomeriggio nella cittadina, per fare da apripista alle...

La straordinaria storia di un pianoforte

La straordinaria storia di un pianoforte

Una scoperta "casuale" ha cambiato la vita di una donna e di sua figlia. Una testimonianza sorprendente che ha per protagonista un piano. Ogni seme piantato ha il potenziale di far germogliare fede e speranza. Nel 1955, un volontario di una chiesa della zona ovest di...

Pin It on Pinterest