Anna Nunziati Del Fante – Siamo appena tornati a casa. Il ritiro della Terza età (Tea), svoltosi a Bellaria dal 25 aprile al 1° maggio, si è concluso; ma nei cuori sono rimaste emozioni profonde.
Tutto si è svolto bene: non è mai piovuto e negli ultimi giorni c’è stato il sole che ha indotto i più temerari ad un primo bagno; cibo buono (anche troppo!), condito con la gentilezza e i sorrisi dei tanti camerieri; spazi ampi, riservati, che ci hanno consentito una maggiore intimità. Tutto bene.
Ma ciò che più mi ha toccato sono stati i miei fratelli e le mie sorelle nella fede: mi sono sentita a casa. Il tema del ritiro era “Ti ho chiamato per nome: tu sei mio”, riflessioni su Isaia 43. Tema importante, centrale nell’esperienza di un cristiano ed io ho toccato l’Amore di Dio attraverso gli occhi dei miei fratelli, occhi gentili, dolci, colmi di affetto. Franco Evangelisti e Mariantonietta Calà hanno sviluppato l’argomento dal punto di vista teologico e psicologico, e anche le diverse meditazioni hanno arricchito la nostra esperienza. Ci hanno ricordato che siamo preziosi, amati, che la nostra identità poggia su un Padre affettuoso che ci redime, ci sta accanto e ci rende migliori. E poi… canti, risate, lo stare insieme nella condivisione di problemi, tristezze. Tutto questo mi ha dato tanta forza, così come agli altri, ne sono sicura.
Un momento per me particolarmente edificante è stato il sabato pomeriggio: la famiglia Puglisi ci ha offerto canti e semplici letture della Parola. I canti sono stati chiari, la lettura – priva di commento – mi ha toccato, come fosse nuova, nella sua profonda semplicità.
Altro momento che resterà in ognuno di noi è stata la santa Cena. Dopo la lavanda dei piedi continuavamo ad abbracciarci, molti piangendo, perché la cerimonia era davvero in famiglia. So che ripeterò quanto già detto in altri articoli, scritti per occasioni simili, ma a molti di noi è parso di stare in cielo, abbiamo gustato quello che il Signore ci sta preparando.
Ultima nota sorprendente è stato il numero delle persone che hanno partecipato al ritiro: 62. Tanti. C’è stato persino il timore che fossimo troppi e che il numero potesse essere di ostacolo per instaurare quella conoscenza e familiarità che avevano reso così bello il ritiro dell’anno precedente. Ma le paure erano infondate perché i “nuovi” sono immediatamente entrati in sintonia e, semplicemente, la famiglia si è allargata. Altra piacevole novità è stata la presenza di alcuni giovani, figli e figlie di alcuni partecipanti, e di varie persone non certo della terza età, dimostrando una volta di più che è bello e importante avere momenti insieme, indipendentemente dalle diverse età, come accade nelle vere famiglie.
Abbiamo chiesto ai nuovi quale è stato per loro il senso di questa esperienza:
“Sto vivendo giorni indimenticabili. È un periodo di libertà, di amicizia, di profonda spiritualità e Dio solo sa quanto ne avessi bisogno” (Monica da Roma).
“Ci siamo sentiti accolti e soprattutto nei gruppi di condivisione abbiamo provato una profonda empatia. Speriamo di ripetere questa bella esperienza” (Rita e Franco dal Valdarno).
“Questa opportunità mi ha fatto sentire ancora più vicino a Dio e mi ha fatto socializzare con i fratelli. Un’esperienza molto positiva” (Edera da Bologna).
“Per me questo incontro ha significato pace, gioia, profonda serenità e una condivisione di esperienze che ha permesso una maggiore comunione fraterna” (Paola da Firenze).
“Abbiamo trascorso momenti belli, emozionanti e indimenticabili, ricchi di spiritualità e fratellanza” (Anna e Massimo da Rieti).
E infine lascio più spazio alla testimonianza di Gabriella, non ancora battezzata, anche se frequenta la chiesa avventista di Firenze. Gabriella ha partecipato con sua figlia.
“Sono arrivata con un carico veramente pesante di sofferenza e dolore, insieme a mia figlia, per quanto era successo nei giorni precedenti. Ma già dopo una giornata ci siamo sentite sollevate dopo aver ascoltato la Parola e condiviso esperienze di vita. È stata un’esperienza molto importante per noi. Dal 2015 pregavo, ma ci sono stati anche momenti in cui avrei voluto scappare, ora comprendo che i tempi del Signore non sono i nostri. Ho sentito la guida del Signore, ha fatto grandi cose. Ed ho deciso di essere battezzata. Inoltre, ho potuto apprezzare cosa significhi avere fratelli e sorelle in Cristo. È una realtà diversa rispetto alle relazioni del mondo”.
E così Gabriella ci ha lasciati con la promessa che sarà battezzata durante il prossimo ritiro balneare e noi guardiamo con gioia, trepidazione e attesa al prossimo 7 settembre.
[Foto: raduno Tea 2024]