In duecento per l’addio a Edoardo. La fede, gli amici e l’ultima videochiamata: “Se n’è andato un ragazzo splendido”.
Macerata – Si è spento l’8 agosto a 33 anni. Oggi si è celebrato il funerale con il rito della Chiesa cristiana avventista, che aveva conosciuto in Finlandia. Il ricordo di Andrea Pugliese: “Sei stato un fratello, una parte di me è morta con te”. L’amico di scuola: “Buono, generoso, sincero”
L’ultima videochiamata all’amico di sempre, la fede nella chiesa Cristiana avventista, i giorni d’estate e quelli tra i banchi di scuola. C’è stato tutto Edoardo Moretti nella funzione che si è svolta oggi pomeriggio nel cortile del Centro funerario di Macerata dove gli amici hanno appeso uno striscione: “Sei parte di noi. Ciao Edo”.
Oltre duecento persone hanno partecipato (rigorosamente con la mascherina) al funerale dell’ingegnere maceratese, 33 anni, morto lo scorso 8 agosto in Finlandia, dove lavorava, a causa di un male. La cerimonia è stata celebrata da Michele Abiusi, sacerdote della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno.
“Edoardo era un ragazzo splendido. Aveva conosciuto la chiesa Cristiana avventista in Finlandia e là si era battezzato lo scorso anno” ha detto Abiusi che ha ricordato come Edoardo quando era in Italia il sabato andasse a Jesi per partecipare alle funzioni religiose. Il funerale è stato un insieme di ricordi di Edoardo. Il primo pensiero, letto dal cognato, Enrico, è quello di Luca (amico dai tempi del liceo, che oggi non poteva essere presente): “eri buono, generoso, sincero. Eri allegro e simpatico, insieme ci siamo divertiti molto e abbiamo vissuto mille avventure. Quando penso a te mi vengono in mente solo momenti felici, i momenti insieme resteranno per sempre, e tu rimarrai sempre nel mio cuore”.
“Ci siamo conosciuti alle elementari” ha ricordato Andrea Pugliese. “Non dimenticherò mai i pomeriggi d’estate insieme a te in campagna, i giochi, la play station, la nostra amicizia è sempre rimasta. In te non c’era malizia né invidia. Il tuo sguardo sapeva cogliere i momenti felici. Se devo dire una cosa di te è che sei un ragazzo profondamente buono. Abbiamo vissuto 27 anni insieme, sei stato testimone al mio matrimonio. Nei giorni della malattia sei stato tu a confortare me, a usare sempre parole di speranza. Per me sei stato più che un amico, sei stato un fratello. Una parte di me se n’è andata insieme a te. Tre giorni prima di dirci addio nella solita videochiamata serale una cosa mi ha fatto balzare sulla sedia. È stato quando mi ha detto, commentando un brano del Vangelo: ‘Andrea dobbiamo farci trovare pronti’”. Tra i ricordi anche quelli dei compagni del liceo: “La tua morte ci ha lasciato increduli, nella tua memoria ci siamo risentiti e abbracciati ripensando a te, alla tua capacità di portare allegria. Siamo grati di averti avuto come compagno di strada, ci mancherai ma sarai sempre con noi”. Ingegnere elettronico, Edoardo lavorava per la ditta Proxicad, prima in Germania, poi in Finlandia, terra di cui si era innamorato. A concludere la cerimonia Abiusi: “la morte è un sonno, un riposo. L’apostolo Paolo scriveva ai tessalonicesi: non siate tristi (per chi muore, ndr) come chi non ha speranza”.
[Articolo di Gianluca Ginella, pubblicato su cronachemaceratesi.it del 18 agosto]