Daniele Amodeo – Il 27 e il 28 gennaio la chiesa avventista di Roma Appia ha ospitato i giovani (GA) e i Compagnon (16-21 anni) del distretto romano, di Oriolo e anche una ragazza da Gaeta.
Da diversi mesi i giovani dell’area romana collaborano per programmare eventi insieme. Un gruppo si riunisce periodicamente con l’obiettivo di creare momenti di incontro e di crescita spirituale e relazionale per la fascia giovane delle comunità avventiste della capitale.

Venerdì 27, più di 50 ragazze e ragazzi si sono ritrovati nella chiesa di via Marino Laziale, per condividere momenti di lode e adorazione, ed esperienze di fede personali. La serata è stata gestita dai giovani della chiesa filippina.

Sabato 28, la comunità di Appia ha ospitato oltre 100 persone. I giovani hanno tenuto il sermone sul tema della Shoah, in occasione del Giorno della Memoria. Le riflessioni sono partite da alcuni spunti suggeriti dal past. Luca Faedda che, oltre a essere responsabile della comunità di Appia e coordinatore dei GA e Compagnon nel centro Italia, guida anche le attività giovanili del distretto romano.

Alcuni hanno presentato delle riflessioni sul tema, altri hanno approfondito le loro conoscenze sulle storie di diversi sopravvissuti dei campi di concentramento e hanno elaborato una breve rappresentazione teatrale molto toccante. Hanno anche raccontato le vicissitudini di varie persone ricordate dalle pietre d’inciampo. A Roma ci sono parecchie di queste placchette di ottone tra i “sanpietrini” della capitale, poste davanti alla porta delle case in cui abitarono le vittime del nazifascismo o nel luogo in cui furono fatti prigionieri. Recano il nome della persona, l’anno di nascita, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta. Una placchetta è collocata proprio davanti al luogo dove si incontra la comunità avventista filippina di Roma e ricorda Don Pietro Pappagallo, prete antifascista, noto per aver fornito ausilio alle vittime del nazifascismo.

È interessante sapere che l’espressione “pietra di inciampo” arriva dalla Bibbia. “Ecco, io metto in Sion un sasso d’inciampo e una pietra di scandalo, ma chi crede in lui non sarà deluso” (Romani 9:33).

Nel pomeriggio, dopo l’agape, tutta la comunità e i giovani ospiti si sono ritrovati per guardare insieme un film sul tema. Ne è seguito un interessante dibattito che ha portato giovani e adulti a confrontarsi sulle dure vicissitudini che ogni anno vengono ricordate il 27 gennaio.

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