Gioia Giacchetti/Veronica Addazio – Apprendere, confrontarsi, crescere insieme. Nel cammino della fede, nella missione, nello spirito di fraternità. La chiesa avventista di Roma Lungotevere ha vissuto due giorni dedicati ad approfondire un momento importante della vita comunitaria. Venerdì 13 e sabato 14 giugno si è svolto un evento di formazione per le chiese avventiste dell’Italia centrale, organizzato dal dipartimento Scuola del Sabato (SdS) e Ministeri Personali (MMPP). Ospite dell’iniziativa è stato il past. Florian Ristea, responsabile del dipartimento per la Regione intereuropea della Chiesa.
Il venerdì sera, in tanti hanno partecipato all’incontro su Zoom per l’appuntamento di scambio formativo. Mariarosa Cavalieri, direttrice di SdS e MMPP a livello nazionale, ha introdotto la serata ricordando i quattro principali obiettivi della Scuola del Sabato: lo studio delle Scritture, la comunione fraterna, l’impegno nella società e la promozione della missione mondiale. L’ospite ha poi approfondito quanto sia importante il ruolo dei gruppi della Scuola del Sabato affinché la chiesa stessa possa godere di un’ottima salute spirituale.
Il sabato mattina, M. Cavalieri è intervenuta per accogliere e presentare il past. Ristea all’assemblea. Il focus è stato posto sul valore profondo della Scuola del Sabato, perché diventi uno spazio dinamico, incentrato su diverse dimensioni da mantenere in equilibrio: relazioni di cura e fratellanza, coinvolgimento del proprio circondario, studio e approfondimento della Bibbia, missione ed evangelizzazione, testimonianza.
Il past. Ristea, originario della Romania, ha raccontato la sua esperienza personale, il lungo periodo in cui è stato agnostico, fino all’incontro personale con Cristo e alla scelta di diventare ministro di culto. Ha sottolineato quanto, proprio la Scuola del Sabato, sia stata preziosa nel suo percorso. Nel sermone, ha paragonato lo studio in piccoli gruppi, e le relazioni che in essi si creano, a una sorta di lanterna da tenere sempre accesa, in un contesto sociale assetato di speranza e verità. Vitale è anche l’aspetto della fraternità, della conoscenza reciproca dei componenti di uno stesso gruppo della Scuola del Sabato. Spesso non ci si conosce bene, non ci si interessa gli uni degli altri. La dimensione comunitaria dovrebbe diventare un laboratorio di relazione e incontro, che possa allargarsi e includere il prossimo.
La giornata si è arricchita della partecipazione di persone arrivate da varie comunità dell’Italia centrale. Il coro della chiesa di Piazza Vulture, a Roma, ha accompagnato la liturgia del sabato con canti intensi.
Dopo il pranzo insieme, la riflessione è continuata nel pomeriggio. Il past. Ristea ha mostrato alcuni dati a livello mondiale che ci hanno aiutato a comprendere la rilevanza della Scuola del Sabato nelle nostre chiese oggi. Ha parlato del ruolo dell’animatore e la cura che quest’ultimo dovrebbe avere del gruppo che gli è affidato. Ci ha ricordato come la SdS sia uno strumento molto importante che il Signore ha istituito prima ancora che l’avventismo prendesse la forma che noi attualmente conosciamo. Possiamo definirla il vero e proprio cuore pulsante della chiesa e, come tale, non può e non deve mai smettere di battere.
[Foto: Gioia Giacchetti]







