Dal 9 al 15 novembre, nella chiesa avventista di Sesto San Giovanni abbiamo vissuto la Settimana di preghiera. Il venerdì sera la comunità si è riunita per la serata conclusiva, in un momento speciale di inizio del sabato insieme, capace di unire familiarità, spiritualità e profonda riflessione. All’interno della sala di culto sono stati preparati dei tavoli per la cena spirituale disposti a raggiera, convergenti verso il pulpito. L’atmosfera era resa maggiormente accogliente anche grazie a luci calde disposte nella sala, che ricordavano l’intimità di una casa pronta ad accogliere la famiglia. Sulle tavole, le tovaglie di carta recavano scritti a mano alcuni versetti biblici, piccoli frammenti della Parola pronti a parlarci anche attraverso la loro semplicità.
il menù della cena era composto da formaggi ed erbe amare, un richiamo ai valori di essenzialità, memoria e gratitudine. Ma il centro della serata non è stato solo il cibo condiviso. Durante il pasto, il pastore ha portato la riflessione finale, richiamandoci alla grande responsabilità che ogni cristiano porta con sé. Siamo chiamati ad essere testimoni viventi di Gesù, delle vere e proprie “Bibbie viventi”.
In un mondo che attraversa difficoltà e durezza, il credente è invitato a vedere ogni situazione con gli occhi di Cristo. Non come ostacolo, ma come occasione per aiutare, servire, confortare e compiere la volontà del Signore, anche e soprattutto nella sofferenza. Alcune persone presenti hanno condiviso situazioni molto difficili, che solo il sostegno del Signore può aiutare a superare.
Un elemento toccante è stato il posto lasciato vuoto all’estremità della tavolata, preparato simbolicamente per Gesù e ricordare la sua presenza reale nella nostra vita, anche quando condividiamo il pasto insieme.
Durante la serata non sono mancati i canti e i momenti di preghiera. Tra questi, la preghiera silenziosa individuale, in cui anziani, adulti, giovani e bambini hanno pregato a occhi chiusi, accompagnati solo dalla dolce melodia dell’inno “Così qual sono” suonato con la chitarra dal nostro Amos. Ho portato dentro di me quel momento straordinario per i giorni successivi.
La serata è stata un’esperienza condivisa di comunione, preghiera e presenza del Signore, cbe si può riassumere con le parole del pastore, che mi accompagnano ancora adesso: “Fratelli e sorelle, buone notizie! Dio è buono!”.
Alessio Bellunato
[Foto pervenute dalla comunità in oggetto]











